VERBANIA – 12.04.2017 – “Il Vco è stato depauperato
in nome di logico di partito che non ci interessano”. È questa la considerazione di Luigi Spadone, Fabio Basta e Mario Geraci, i tre consiglieri provinciali della minoranza di centrodestra “La Provincia per il territorio”, che all’indomani del primo blocco di votazioni del bilancio regionale si scagliano contro Torino. Tra gli emendamenti che la giunta Chiamparino ha respinto, infatti, c’è anche quello del leghista Alessandro Benvenuto che puntava a istituire un fondo nel bilancio regionale per girare al Vco 4 milioni di euro di canoni idrici nel 2017.
I canoni idrici sono le tasse che le aziende proprietarie di centrali idroelettriche sul territorio (perlopiù in Ossola) versano annualmente alla Regione. È un pacchetto corposo di svariati milioni di euro che i territori periferici e montani rivendicano da almeno un decennio come forma di autonomia e di “risarcimento” per il fatto di ospitare questi impianti. La partita politica su questo tema s’è spesso giocata tra Roma, Torino e il Vco, ma ha anche interessato il Veneto e la Lombardia perché le posizioni della Provincia Azzurra sono quelle rivendicate anche da Belluno e Sondrio che, per le stesse ragioni, da anni si battono a ogni livello. E che, nel dialogo con le rispettive Regioni, hanno ottenuto qualcosa perché uno stanziamento fisso è arrivato per legge. Cosa che non è accaduta per il Vco e che – come denunciano i tre consiglieri provinciali, puntando l’indice contro il Pd e il vicepresidente della Regione, nonché assessore al Bilancio, Aldo Reschigna – penalizza il Vco: “ancora per una volta, l’ennesima, s’è persa un’occasione per dare qualcosa a questo territorio cui invece si continua a togliere”.
I canoni idrici sarebbero una manna per un ente che non riesce a far quadrare i conti, non può nemmeno stilare il bilancio preventivo 2017 e, a causa della mancanza di soldi per le manutenzioni, è stato costretto anche a chiudere tratti stradali di sua competenza.