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 bls treno official

DOMODOSSOLA- 19-04-2017- Dalla minoranza in consiglio provinciale

del gruppo "La Provincia per il Territorio" si sollecita la Regione Piemonte ad aprire un tavolo di concertazione con le ferrovie Bls per alcune modifiche di orario di due treni mattutini e serali che portano disagi ai frontalieri ossolani che lavorano in Vallese: "Con l’entrata in vigore del prossimo orario ferroviario estivo- spiegano Luigi Spadone, Fabio Basta e Mario Geraci -prevista per il 9 luglio, si preannunciano alcune novità nella tratta Domodossola-Briga che riguarderanno per lo più i frontalieri. Vengono infatti  eliminati i treni da Domodossola delle ore 3:54 e 4:54 sostituiti da un unico treno delle ore 4:37 e i treni da Briga delle ore 17:45 e 18:45 sostituiti da treni previsti alle ore 17:22 e 18:22.

Pur evidenziato che il servizio nel suo complesso, grazie all’utilizzo di nuovi treni, risulterà notevolmente migliorato, ciò comporterà alcune difficoltà per i lavoratori, in particolare per coloro i quali al termine del turno di lavoro giungevano in stazione a Briga intorno alle 17:30 e che fino ad oggi riuscivano a prendere il treno delle 17:45. Da luglio saranno invece costretti ad attendere fino alle 18:22. Qualcuno di loro,  poi, avrà già dovuto anticipare la sveglia mattutina per analoghe ragioni così da aggiungere, alla già lunga e faticosa giornata lavorativa, una ulteriore perdita di tempo di quasi un’ora e mezza per attese varie in stazione.

Ovviamente BLS, la società che ha ottenuto la concessione della stratta regionale a seguito della vincita della gara di appalto, ha cadenzato i propri orari in relazione alle coincidenze da e per Berna, principalmente per interesse turistico, mentre l’Agenzia Regionale per la Mobilità Piemontese, cui la bozza di orario è stata presentata, non ha ritenuto di sollevare alcuna perplessità, presumibilmente perché non a conoscenza della tematica dei frontalieri che certo a Torino non è nota come a livello locale e che invece deve essere tenuta in adeguata considerazione scindendola da quella turistica, di maggiore interesse di parte elvetica.

La stessa Agenzia Regionale, che per la prima volta si è occupata  della linea regionale Domodossola-Varzo-Iselle Briga in precedenza gestita a livello internazionale da SBB e Trenitalia, non ha tenuto in considerazione che il sondaggio sui nuovi orari sottoposto da BLS agli utenti è avvenuto nel mese di gennaio, stagione in cui la totalità dei lavoratori nel campo dell’edilizia non svolge attività alcuna e, pertanto, il campione non appare significativo.

Abbiamo per questo presentato una mozione in cui chiediamo alla Provincia di muoveri verso la Regione affinché questa intervenga per tempo sul prossimo orario mediante un confronto serio e costruttivo con BLS, alla presenza dei Rappresentanti dei Frontalieri e dei Sindacati svizzeri interessati. Solo in questo modo la materia potrà essere trattata con piena contezza, anche per la parte meno nota all’Agenzia Regionale, così da giungere a una soluzione che sia soddisfacente per tutte le parti coinvolte. Ma è necessario muoversi nell’immediato perché è abitudine degli svizzeri pianificare le cose per tempo.

Riteniamo questo risultato sia il frutto di un lavoro “torinocentrico” che  penalizza i territori, figlio di una scelta con condivisibile nella gestione del trasporto pubblico locale, materia che la riforma Delrio (L. 56/2014) ha espressamente previsto in capo alle province e che vede invece il VCO, pur specificamente montano, gestito in una logica di quadrante, con scelte calate dall’alto, troppo spesso senza l’adeguata conoscenza delle caratteristiche del territorio.

Ancora una volta si è persa un’occasione per dare qualcosa in più a questo lembo di Piemonte cui invece si continua a togliere.

Al pari dei ristorni dei canoni idrici lasciati integralmente a Torino, come già abbiamo avuto modo di obiettare: pur dato atto delle difficoltà di bilancio in cui si trova la Giunta Chiamparino, non ci risulta che le Province di maggiori dimensioni (o la Città Metropolitana) abbiano rinunziato a una quota dell’IPT (l’imposta provinciale sulle trascrizioni sulla vendita dei veicoli) in favore dei territori meno fortunati (è evidente che minori sono le dimensioni di un territorio e minori sono gli introiti correlati). E allora non capiamo perché il Verbano Cusio Ossola debba rinunciare integralmente e non debba vedersi riconosciuto un importo che moralmente gli spetta e che invece finisce nel mare magnum del bilancio regionale.

Da ultimo anche il Centro Unificato Prenotazioni di Piedimulera vede 31 dipendenti a rischio posto di lavoro perché la Regione, anziché prevedere una gara a livello locale per la gestione del servizio, come peraltro sarebbe stato logico attendersi in una Provincia a specificità montana quale la nostra, ha preferito bandire una gara unica a livello regionale (quindi, secondo la logica regionale, un cittadino di Domodossola che vorrà prenotare una visita al San Biagio troverà un operatore che gli risponderà magari da Alessandria?) cui le piccole realtà territoriali non hanno potuto partecipare non possedendo i requisiti previsti".