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profughi generico

DOMODOSSOLA- 19-04-2017- Anche la sezione domese

della Lega Nord entra nel merito del dibattito sulla gestione migranti-Ciss: "Ci inseriamo nel dibattito che si è aperto sulla questione gestione migranti-Ciss- spiega il segretario domese Marco Bossi- ribadendo qual è, da sempre, la  posizione della Lega Nord. Il Ciss deve tornare ad occuparsi di minori,  diversamente abili, persone in difficoltà economica ed anziani e non gestire il flusso di clandestini che la politica romana non accenna a voler contenere. In  tal senso plaudiamo alle prese di posizione dei nostri sindaci che hanno ribadito il concetto. Se il consorzio si trova in difficoltà economica e deve ricorrere a tale gestione per far fronte ai tagli ed ai mancati trasferimenti statali e regionali, occorre denunciare con forza questa assurda situazione che di fatto dimostra come i fondi si trovano per gestire la politica dell'invasione clandestina ma non per sostenere le politiche sociali in favore degli italiani!  Dall'altro lato c'è chi si gongola pensando di aver trovato nei centri Sprar la "panacea di tutti i mali", inneggiando all’azione politica del ministro Minniti che in questo inizio 2017 si manifesta, nonostante mille proclami, nel record assoluto di sbarchi nonché in un escalation di violenza e degrado sociale ad ogni latitudine del nostro paese. Con poco spirito solidale, sperando di avere allontanato l'incubo di vedere sul proprio territorio ondate di migranti, anche questi amministratori non hanno di fatto valutato quanto sta  accadendo nei centri Sprar sparsi in tutta Italia.  Solo una piccola parte degli ospiti di quei centri risulta essere un profugo riconosciuto. In realtà il maggior numero di questi risulta essere un richiedente asilo ( clandestino al 95% a fine procedura) come tutti quelli sparsi sul territorio nazionale,  con buona pace di tutte le postille contenute nelle convenzioni stipulate dagli enti locali. Il problema di fondo è però che a queste persone, occorre garantire un processo di integrazione. Ciò significa che il Comune dovrà di fatto nel tempo far si che i profughi ad esso  assegnati trovino occupazione e degna dimora. Solo così tale processo sarà completo. In questa fase storica occorre responsabilità, e la responsabilità si dimostra con una visione a 360 gradi del problema. Oggi il nostro territorio si trova a dover affrontare una profonda crisi occupazionale che non accenna a diminuire, anzi,  i segnali indicano che in futuro la situazione andrà a peggiorare. Questo significa che i Comuni si troveranno a dover affrontare e cercare di alleviare i problemi economici delle famiglie italiane che stanno scendendo nella scala sociale a livelli allarmanti. Responsabilità significa aprire gli occhi su un questo scenario e creare un fronte comune che si opponga con decisione alla politica dell'invasione a tutti i costi voluta dal governo centrale. Far credere che l'opzione A sia meglio dell'opzione B o viceversa non aiuta nessuno, neppure i reali profughi che qui non troveranno altro che una terra di sconfitti".