VERBANIA – 23.04.2017 – La tragica morte
di Michele Scarponi, il campione di ciclismo investito da un camion mentre si allenava sulle strade di casa, nelle Marche, riporta prepotentemente d’attualità il tema della sicurezza stradale che, il mese scorso, è stato sollevato con la proposta di legge cosiddetta salva-ciclisti presentata dal senatore piemontese Michelino Davico e studiata insieme all’avvocato di Verbania Patrich Rabaini. Proposta che, modificando l’articolo 148 del codice della strada, impone ai veicoli di osservare 1,5 metri di distanza dalle bici in transito. Il governo proprio la scorsa settimana ha recepito la sollecitazione, inserendo la norma in un decreto legge che, anche sull’onda della forte commozione suscitata dal decesso del ciclista azzurro, può ora accelerare. Perché, anche se affermarlo è poco politically correct, spesso i problemi si comprendono solo quando “scappa il morto”. Le statistiche affermano che ogni anno in Italia muoiono mediamente 250 ciclisti in incidenti stradali e ne restano feriti 16.000. “Mi auguro che la tragedia di Scarponi spinga il governo e il parlamento a fare presto – commenta Rabaini –: si faccia la legge, perché intitolare la maglia rosa a Michele non basterebbe a salvare altre vite".