BRISSAGO – 25.04.2017 – Che siano tracce
di Manuela Possessi? Alcuni brandelli di abiti ritrovati sul versante svizzero del monte Limidario riaprono il “caso” dell’alpinista ticinese scomparsa dal 22 aprile scorso. Oltre dieci mesi fa la 58enne di Brissago, molto conosciuta nel Vco per essere stata a lungo la compagna di Oliviero Bellinzani, alpinista disabile morto nel 2015, sparì da casa. S’era avventurata in un’escursione in montagna, verso quella vetta che separa l’Italia dalla Svizzera – il Limidario per chi vive al di qua del confine, il Ghiridone per chi risiede sotto la bandiera scudocrociata – senza fare ritorno e dare più segno di sé. Le massicce ricerche, condotte su entrambi i versanti non hanno prodotto alcun risultato, almeno sino ai mesi scorsi, quando alcuni cacciatori hanno ritrovato, appesi a un albero in una zona molto vicina al confine italiano, alcuni frammenti di vestiti. Per il figlio Nicolas, che non s’è mai arreso e ha insistito nonostante il rischio di dover sborsare i costi di ricerca di tasca propria (di recente la Cassa malattie di Manuela ha accettato di pagare volontariamente 14.000 franchi, cui si aggiungono i 93.000 che s’è presa in carico la Rega), è una speranza, una pista concreta nonostante le analisi del Dna siano state inconcludenti. Nella zona del ritrovamento ora c’è la neve, ma con la bella stagione, le ricerche riprenderanno.