VOGOGNA- 26-04-2017- Festa della Liberazione anche a Vogogna,
con commemorazione ufficiale fatte dal sindaco, ed onorevole, Enrico Borghi. La giornata si è aperta nella frazione di Prata, dove una delegazione di amministratori comunali, insieme con la Protezione Civile, il gruppo Alpini di Vogogna e le "donne del Parco Valgrande" e cittadini ha reso omaggio al monumento ai caduti: "Di seguito- spiegano dal Comune- nel capoluogo vogognese si è tenuta la commemorazione ufficiale, con la messa in ricordo dei caduti officiata dal parroco don Paolo Pessina e a seguire -presso il monumento che ricorda i morti di Vogogna in tutte le guerre- il canto dell'inno nazionale e la cerimonia del "presente" che ha visto protagonisti i bambini dell'Istituto Scolastico "Valtoce".
Di seguito la commemorazione ufficiale dell'onorevole Borghi che ha ricordato come "stiamo vivendo anni in cui gli spazi di democrazia nel mondo diminuiscono, anziché aumentare, e le nubi di guerra di addensano. Vicino a noi, in Turchia si mettono in prigione giornalisti italiani perché vogliono raccontare le verità di un regime, in Egitto si uccidono nostri ragazzi come Giulio Regeni perché studiano i movimenti sindacali, in Siria ogni giorno muoiono bambini, donne e uomini civili nel silenzio generale, in Libia il terrorismo islamico ha reintrodotto la schiavitù e la tratta umana. Mentre in Europa, come in Ungheria o in Serbia, vediamo di nuovi muri, reticolati, barriere. Noi oggi siamo liberi da tutto ciò perché il 25 aprile 1945 siamo stati liberati dal totalitarismo, ma è una libertà che è stata pagata a caro prezzo. La libertà e la democrazia non sono dati per sempre: prima di noi c'è stato chi le ha conquistate, a noi spetta il dovere di tramandarle nella consapevolezza che questo è un'esercizio collettivo di una comunità, dal quale nessuno è esente. Ricordiamoci la poesia di Bertold Brecht, costruita sulla preghiera di un pastore luterano, sulla base della quale chi era indifferente al destino di libertà degli altri alla fine perdeva la propria libertà. E ricordiamoci la lezione di Aldo Moro, che ci ammoniva come questo Paese non si sarebbe salvato, se alla stagione dei diritti non si fosse allineata la stagione dei doveri. Oggi il nostro dovere è quello di fare memoria, di difendere la libertà realizzando la giustizia. Un dovere che tocca ciascuno di noi, perché è su questo che è fondata la Repubblica Italiana. Ed è per questo che il 25 Aprile è la festa di tutti".