VERBANIA – 27.04.2017 – Il suo nome,
inserito nella banca dati centrale delle forze di polizia, richiama 154 segnalazioni. E, cercato Google, restituisce oltre 600 risultati. Genio della truffa, truffatore seriale, l’affascinante Lupin svizzero, il Casanova della truffa… sono alcuni dei nomignoli affibbiati a uno svizzero dai modi raffinati, affabile e gentile con un significativo pedigree criminale e con una predilezione per le truffe ai danni di donne, da cui l'appellattivo di Casanova. Una delle sue vittime è una signora del Vco, lavoratrice frontaliera in Svizzera, che tra il marzo e il giugno del 2014 gli consegnò in due tranche 18.500 euro – tutti i risparmi di una vita – per un fantomatico investimento che s’è poi rivelato una "fregatura". Alla donna si presentò come un ex dirigente Nestlé che agiva per conto di una banca svizzera tramite la quale avrebbe gestito la somma della cliente, che incontrò tre volte nella primavera di tre anni fa e che gli affidò il denaro senza riaverlo indietro e senza rivedere l’uomo. Solo quando non ebbe sue notizie e un conoscente le disse d’aver appreso dal giornale che i carabinieri avevano arrestato per vecchie truffe passate in giudicato uno svizzero residente a Premeno, fece una ricerca su internet, scoprì di essere stata solo l’ultima vittima, e sporse denuncia.
La Guardia di Finanza, partendo dal curriculum dell’indagato, che attualmente sta scontando una condanna sino al marzo 2019 nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, lo identificò avendo certezza che fosse lui grazie a un riconoscimento fotografico da parte della truffata. Riconoscimento contestato dal suo avvocato, Francesco Aufiero, che ha instillato il dubbio che a agire nelle truffe sia stata un'altra persona, un imitatore che ne conosceva la "fama". Per l'accusa il pm Anna Maria Rossi, visti anche i precedenti, ha chiesto una pena alta: 2 anni e 800 euro di multa. Il giudice Raffaella Zappatini l'ha condannato a 1 anno, 8 mesi e 1.000 euro di multa.