DOMODOSSOLA – 28-04-2017-Arriva anche a Domodossola
la family bag sotto l'egida dell'amministrazione comunale. Ieri sera il consiglio ha approvato su proposta del Pd una mozione che recependo una legge nazionale mette in campo iniziative volte al contrasto dello spreco alimentare. A Domodossola verrà costituito un tavolo di coordinamento che coinvolga istituti scolastici, enti caritativi, associazioni culturali, gruppi ed organizzazioni del territorio, funzionari pubblici, grande distribuzione ed organizzazioni dei commercianti, al fine di promuovere e divulgare pratica “Anti spreco”. Tra le iniziative più significative quella appunto che prevede coinvolgendo i ristoratori e i titolari in genere di attività di somministrazione il rilascio ai clienti dei contenitori “Family bag “ così da permettere di portare a casa il cibo e le bevande avanzati a tavola. La mozione è stata votata all'unanimità con però un emendamento, rispetto al testo originale che prevedeva anche l'applicazione di un coefficiente di riduzione alla tariffa rifiuti proporzionale alla quantità certificata dei beni prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione da parte di chi produca o distribuisca beni alimentari agli indigenti ed alle persone in maggiori condizioni di bisogno. A questo proposito la consigliera Gabriella Giacomello ha fatto presente al consiglio che l'amministrazione è attenta alle persone bisognose, ma non è concorde nella riduzione della tariffa in quanto il costo della Tari deve essere interamente coperto. “In tal caso il Comune si troverebbe – ha detto Giacomello - a dover distribuire il costo su tutti i cittadini aumentando quindi la tassa”. Anche il sindaco si è detto favorevole alla mozione anti spreco alimentare, ma ne ha approfittato per esprimere critiche sull'argomento all'ex assessore ai servizi sociali Liliana Graziobelli. “La stessa attenzione allo spreco – ha detto Pizzi – non l'avete avuta voi. Devo pagare al Ciss gli arretrati di 8 mila euro per l'invenduto a buon fine per per il 2015 e il 206 che vi eravate impegnati a pagare”. Graziobelli ha replicato che non esiste nessun impegno scritto e che l'amministrazione aveva solo partecipato con una borsa lavoro per lo smistamento degli alimenti”. Quindi il sindaco secon do Graziobelli non è tenuto a dover pagare in quanto non esiste la documentazione necessaria. La consigliera ha inviato il sindaco a chiedere chiarimenti ai responsabili dei procedimenti amministrativi”.
Mary Borri