TORINO – 05.05.2017 – La proposta del giudice
è una transazione, un accordo per suddividere le spese tra comune di Verbania, gestore, e proprietari delle barche affondate. Questi ultimi rinuncerebbero al 20%, i primi due si dividerebbero in parti uguali il restante 80% dei danni accertati. È questa la soluzione avanzata stamane alla seconda udienza del processo civile di secondo grado che si celebra al tribunale di Torino, e che vede coinvolti gli 11 diportisti che, subiti i danni dell’affondamento del porto tra il 10 e l’11 ottobre 2013, hanno chiesto il risarcimento e adito alla giustizia civile con un primo pronunciamento favorevole lo scorso ottobre; il comune di Verbania (delegato dalla Regione a occuparsi della struttura) e l’assicurazione da esso chiamata in causa; l’European nautic service, gestore e concessionario del porto.
La prima sentenza ha stabilito che le responsabilità dell’inabissamento vanno divise tra ente pubblico e società concessionaria, chiamate a risarcire in solido – non per tutte le barche danneggiate – 244.000 euro. Per il Comune, almeno in un caso e se non interverrà un diverso pronunciamento, risponderà l’assicurazione.
Le parti si sono aggiornate a giugno per poter valutare l’offerta e, eventualmente, chiudere la transazione. Diversamente il procedimento andrà avanti.