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VERBANIA – 10.05.2017 – Non violò la privacy dei pazienti

e non danneggiò il “Muller”. S’è chiuso con l’assoluzione con formula piena il processo a carico di Concetto Drago, il medico di base verbanese che, dal 2014, siede nel cda della Casa di riposo come rappresentante eletto dal Consiglio comunale verbanese. Denunciato per violazione della privacy dal presidente Massimo Maspoli, con il quale da tempo è in atto un aspro scontro, era stato raggiunto da un decreto penale di condanna a 30.000 euro di multa che ha impugnato e che oggi il giudice Luigi Montefusco ha revocato disponendone l’assoluzione.

La vicenda nasce nel contesto dello scontro istituzionale interno al cda, che in un primo momento aveva visto Drago e altri consiglieri sfiduciare il presidente Maspoli e esplode la scorsa estate.

Alla seduta del cda dell’11 luglio il medico pose all’attenzione dei colleghi l’elevato numero di pazienti sottoposti a contenzione fisica o farmacologica, secondo lui superiore alle statistiche e da approfondire. Quei dati gli erano stati forniti da una dipendente e lui li aveva chiesti in qualità di amministratore dell’ente. Per il presidente questa fu violazione della privacy, che chiese di perseguire. Il magistrato, decidendo in secondo grado dopo il decreto penale di condanna, è stato di avviso diverso. L’udienza, la terza dopo quelle sulle eccezioni preliminari, è durata poco. Il giudice Montefusco, che già aveva sfrondato la numerosa lista testi di accusa e difesa, ha ascoltato solo Maspoli, facendosi chiarire le circostanze di quel cda e della raccolta dei dati dei pazienti. Poi ha dichiarato chiuso il dibattimento. Per l’accusa il pm Maria Portalupi ha chiesto una condanna a 8 mesi. Il medico, difeso dall’avvocato Paola Zanoia, ha sostenuto non solo di non aver divulgato i dati ad alcuno, ma di non averli nemmeno trattati perché ricevuti in forma anonima. L’avvocato Gabriella Penoni, rappresentante del “Muller” costituito come parte civile su delibera del cda, ha chiesto un risarcimento morale di 1.000 euro.

La vicenda, che ha anche risvolti politici, non si esaurisce qui. Parlando di “vicenda grottesca” e sottolineando come, anziché perseguire il suo assistito, il presidente avrebbe dovuto chiarire le questioni da lui segnalate, l’avvocato Zanoia preannuncia azioni giudiziarie contro Maspoli per “diffamazione e calunnia”. “Il dottor Drago è stato sottoposto alla gogna mediatica, bollato come traditore, divulgatore di dati sensibili e Consigliere sedizioso, mentre nulla è stato posto in essere per valutare numeri e modalità di contenzione degli ospiti e salvaguardarne salute e benessere – dichiara –. Non v’è bisogno di far rilevare che  le accuse di strumentalizzazione politica della questione, oltre che infondate e diffamatorie, sono da rispedirsi al mittente, che, per essere stato presente al Consiglio dell’11 luglio 2016, ben sapeva, al momento della presentazione della denuncia, che il Dr. Drago non aveva diffuso alcun dato sensibile. Tale condotta costituisce calunnia e diffamazione e come tale sarà sottoposta all’Autorità Giudiziaria all’esito del deposito delle motivazioni della sentenza assolutoria. Il Dr. Drago è un medico di base stimato e conosciuto, punto di riferimento per moltissime persone in Verbania e l’accusa lui rivolta, con il conseguente ingiusto procedimento penale subito, hanno gettato una lunga ombra di discredito sulla sua persona e sulla sua professione per la sola ‘colpa’ di essersi interessato, come è dovere di ogni Consigliere di amministrazione (Presidente compreso) alla salute, al numero ed alle condizioni degli ospiti della struttura che amministra o, peggio, che rappresenta”.