VERBANIA – 17.06.2015 – Se n’è andato sulle note
di Bella Ciao, tra le bandiere tricolore, i labari delle associazioni combattentistiche – a iniziare dalla “sua” Aeronautica – e partigiane e allo sventolare dello storico vessillo del Partito socialista, di cui è stato autorevole esponente. Alle esequie di Pietro Spadacini, celebrate oggi nella chiesa di Santa Lucia a Suna, c’erano tante persone in rappresentanza delle tante vite che ha vissuto.
Innanzitutto quella di marito – la moglie è morta anni fa – e padre di famiglia, poi quella di operaio della Montefibre. C’erano i fondotocesi per i quali incarnava la maschera carnevalesca del Re Buscin (gli hanno reso omaggio anche i Pacian da Intra animatori del carnevale verbanese). C’erano i rappresentanti della Casa della Resistenza e dell’Anpi a ricordare il suo passato da partigiano. E c’erano tanti amici socialisti, oltre a amministratori comunali di ieri e di oggi per testimoniare il suo impegno come consigliere comunale e assessore.
Nonostante i suoi 93 anni Spadacini sembrava non avere età. L’hanno ricordato il sindaco Silvia Marchionini e l’amico Giorgio Danini, che ne hanno evocato le qualità di persona intelligente “tanto intelligente – ha detto Danini – da non doverlo dimostrare”. Uomo dal carattere aperto, vitale, comunicativo, che ha sempre trovato un dialogo nelle nuove generazioni. Un uomo che mancherà a tutti e che se n’è andato accompagnato dalle parole di Bella Ciao.