STRESA – 19.05.2017 – La vendita dell’auto
on-line è diventato un incubo. È una brutta vicenda non ancora conclusa quella che ha interessato un 39enne imprenditore di Baveno, vittima di una tentata estorsione. Nel settembre del 2016 l’uomo decise di vendere la sua auto, una Mini Cooper, attraverso il sito Autoscout. Un potenziale acquirente di Milano, un ragazzo di 26 anni, si disse etto interessato e pochi giorni più tardi, salito sul Verbano insieme a un amico, visionò il mezzo e concluse la compravendita. L’affare fu regolare, sia nel pagamento, sia nel trapasso. Dopo un paio di mesi, però, dapprima in modo pacifico, poi con insistenza e minacce, l’acquirente lamentò problemi alla Mini, chiedendo che si annullasse la compravendita. Man mano che il tempo passava le telefonate e i messaggi si sono fatti sempre più minacciosi, anche con l’intervento di una terza persona – che s’è qualificata come il padre del milanese – decisa a farsi ridare l’auto. L’imprenditore, disponibile a far visionare la Mini da un meccanico ufficiale e, dietro insistenze, anche a restituire la somma, è stato poi posto di fronte a un ultimatum: consegnare 2.000 euro per le riparazioni che sarebbero state eseguite. Un ultimatum poi caduto nel vuoto ma che ha comunque indotto i carabinieri della stazione di Stresa a denunciare il giovane per tentata estorsione. Approfondimenti sono in corso per identificare con certezza anche il sedicente padre dell’acquirente la Mini Cooper.