BAVENO – 25.05.2017 – La specificità montana
non basta, almeno al Verbano Cusio Ossola. Nella riforma che taglia le “Camere di commercio” l’ente provinciale con sede a Baveno si sarebbe dovuto salvare grazie al fatto che, insieme a Sondrio e Belluno, il Vco è una provincia interamente montana. Ciò, stando a quanto annunciato lo scorso novembre dall’onorevole Pd Enrico Borghi quando la legge fu pubblicata in Gazzetta ufficiale, avrebbe dovuto far dormire sonni tranquilli a Villa Fedora. In questi giorni, alla vigilia della scadenza dei 6 mesi – prevista dalla medesima legge di cui sopra – entro cui il sistema di Unioncamere deve inviare al ministero dello Sviluppo economico la mappa delle nuove Camere di commercio (che non possono essere più di 60 e con meno di 75.000 imprese) s’è presa un’altra decisione. In una riunione tenutasi a Cuneo sarebbe emersa la proposta di un’unica Camera di commercio del quadrante Nord-Ovest che comprenda Vco, Novara, Biella e Vercelli e che abbia sede a Vercelli.
La notizia ha raggiunto in poche ore Torino e, rimbalzata a piazza Castello, sede della giunta regionale, ha visto mobilitarsi il vicepresidente Aldo Reschigna (rappresentante del Vco a Torino) e il presidente Chiamparino, autori di una lettera e di un comunicato stampa in cui annunciano di aver formalmente chiesto al presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello, di riconoscere al Vco lo stesso status di Sondrio, che difatti è salva. “La decisione non risulta comprensibile – affermano – da parte nostra e dell'intera comunità economica e istituzionale del Verbano-Cusio-Ossola".