MONTEBELLUNA – 25.05.2017 – Le “baciate”
costano caro a Veneto Banca. Cinque milioni è l’importo della sanzione che l’Antitrust ha messo a carico dell’istituto di credito di Montebelluna per la pratica di condizionare il rilascio di mutui ipotecari ai clienti in cambio dell’acquisto di azioni proprie e, in alcuni casi, anche all’obbligo di mantenere un conto attivo con Veneto Banca. Nell’era del credit crunch, cioè della scarsa disponibilità delle banche a concedere prestiti, a partire dal 2012 le filiali di Montebelluna – Vco compreso – hanno iniziato a proporre ai clienti che chiedevano soldi in prestito operazioni collaterali, cioè comprare almeno 200 azioni. Questa era la cosiddetta baciata, che funzionava grossomodo così (le cifre sono a titolo esemplificativo): ti presto 100.000 euro, te ne tieni 80.000 per quel che ti serve e con 20.000 compri le mie azioni. Il vantaggio per la banca era notevole: puntellare il capitale sociale che iniziava a erodersi. Ma quel puntello non erano euro risparmiati dal cliente e investiti, bensì soldi che dovevano essere restituiti a rate. Per il cliente non c’era un vantaggio diretto, se non avere quel prestito che serviva, ma quantomeno non si perdeva nulla perché le azioni avevano un valore, ancorché non vendibili immediatamente come quelle delle spa quotate in Borsa. Con la maxisvalutazione, però, il castello è crollato e chi ha sottoscritto le baciate s’è trovato con forti perdite. Questa pratica è così finita nel mirino dell’Antitrust, che l’ha ritenuta scorretta verso i consumatori, punendola con una multa di 5 milioni.