VERBANIA – 26.05.2017 – L’affondamento del porto turistico
di Pallanza ha fatto venir meno anche la concessione del ristorante. Così ha deciso il Consiglio di Stato che, accogliendo l’appello del Comune di Verbania, ha ribaltato la decisione del Tar Piemonte negando le ragioni dell’European nautic service. La sentenza, pubblicata oggi dopo l’udienza del 6 aprile, si riferisce al contenzioso nato nel febbraio del 2015, quando il Comune, a due anni di distanza dall’affondamento del porto, decide di revocare la concessione pluriennale in scadenza 2017 all’European nautic service con il presupposto che, non essendoci più moli e attracchi da gestire, il contratto è venuto meno. Successivamente alla revoca gli stesi uffici avevano affittato (al canone di 30.000 euro l’anno) il bar-ristorante al gestore di allora, titolare di un ramo d’azienda della European nautic service. Quest’ultima aveva ricorso al Tar sostenendo che se il porto era venuto meno, non lo era il ristorante, che difatti era ancora funzionante. Nel decidere per il gestore, il Tar aveva anche disposto un risarcimento economico, poi sospeso quando la causa è passata al Consiglio di Stato. I giudici di secondo grado hanno ribaltato il ragionamento dei colleghi, affermando che il bar-ristorante era accessorio e funzionale al porto e, quindi, decadendo la concessione principale decadevano tutti i diritti.
Il bar-ristorante torna quindi nella disponibilità del Comune, che ha ancora qualche mese per decidere che cosa fare. Il 31 dicembre scadrà la concessione che andrà, o rinnovata (verosimilmente con gara a evidenza pubblica), o bloccata in attesa che si definisca il ventilato progetto di ricostruzione del porto.