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brezza riccardo

VERBANIA – 30.05.2017 – Per la Procura della Repubblica

di Verbania ha leso l’onore dell’avversaria politica e per questo va processato per diffamazione aggravata a mezzo stampa. È stata fissata il 17 ottobre l’udienza di smistamento nel procedimento a carico di Riccardo Brezza (nella foto), vicepresidente della Provincia, consigliere comunale a Verbania e ex segretario cittadino del Partito democratico. A denunciarlo è stata, nell’estate del 2015, la collega a Palazzo Flaim Stefania Minore, oggi rappresentante della Lega Nord ma all’epoca dei fatti appartenente al gruppo Misto dopo la fuoriuscita dal Movimento 5 stelle.

La vicenda nasce sui banchi del Consiglio comunale il 3 giugno, nella sera in cui Minore illustra un’interpellanza in cui chiede perché Brezza, assunto un anno prima dal Consorzio dei Servizi sociali del Verbano come assistente al centro profughi di Arizzano, non abbia riportato tale incarico nelle obbligatorie comunicazioni di legge (curriculum vitae e situazione reddituale/patrimoniale) che gli eletti devono consegnare al Comune per la pubblicazione ai fini della trasparenza. Il sindaco Silvia Marchionini risponde che tutto è in regola ma Minore, replicando, ritiene che non sia così. Brezza, che ascolta seduto tra i banchi della maggioranza senza aver diritto di parola, risponde alle velate accuse di favoritismo politico inviando un comunicato stampa, che finisce pubblicato – insieme al dibattito di poco prima – su Verbano24. Da quell’articolo nasce la successiva querela per diffamazione presentata da Minore. La Procura ritiene che le frasi “è evidente che ancora una volta Minore dice falsità e lo fa sapendo di mentire (…). Il confronto politico lo accetto su ogni cosa ma attacchi personali di questo tipo, basati sul nulla, sono solo frutto di grande malafede e ignoranza, rispetto alle quali occorre rispondere con forza” siano lesive della reputazione del consigliere di minoranza e, notificato l’avviso di chiusura indagini e dopo aver ascoltato le dichiarazioni rese dall’indagato insieme al suo avvocato Gabriele Pipicelli, l’ha rinviato a giudizio.