VERBANIA – 01.06.2017 – La ditta commerciava
in rottami di metallo e per abbassare le tasse si inventava finti clienti e finti acquisti. È il classico meccanismo delle cosiddette “cartiere”, società inesistenti o compiacenti che producono fatture per operazioni inesistenti, quello che ha messo nei guai un’imprenditrice cusiana. La donna, titolare di una ditta individuale nel settore dei metalli, è stata denunciata insieme a altre 14 persone per dichiarazione fraudolenta, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione e emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
L’indagine è partita da un accertamento compiuto dalla Guardia di finanza di Omegna nel 2014. Spulciando tra le fatture della società è emerso che acquistava da una serie di imprese rivelatesi poi intestate a parenti e del tutto sconosciute al fisco. Le compravendite, per 3,1 milioni, sono risultate fittizie. Al termine delle indagini sono state 15, con sedi in Vco, Borgomanerese e Bresciano, le società ritenute responsabili delle violazioni.