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MONTEBELLUNA – 04.06.2017 – Il mese di giugno

sarà decisivo per le sorti di Veneto Banca e della popolare di Vicenza. Mentre il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ribadisce in ogni occasione utile che i due istituti non andranno gambe all’aria sperimentando – primi in Italia – il bail-in e le autorità italiane e europee lavorano a una soluzione, è notizia di questa settimana che Montebelluna ha emesso due bond da 700 milioni l’uno garantiti dallo Stato. Il primo ha scadenza 31 maggio 2019 e garantisce una cedola dello 0,4%, il secondo dura sino al 31 maggio 2020 e permette di incassare lo 0,5%. È la seconda operazione del genere in pochi mesi, che s’aggiunge a quella da 3,5 miliardi di febbraio. Lo scopo è rafforzare la liquidità dell’istituto nel breve-medio termine.

In settimana, intanto, fonti dell’agenzia Mf-Dow Jones riportate dai media nazionali hanno fornito anticipazione sui numeri del piano industriale, in particolare per quanto riguarda gli esuberi del post-fusione Bpvi-Veneto Banca. Stando a quanto filtra non sono previsti licenziamenti ma, comunque, una sostantiva riduzione di personale, pari a circa 3.000 unità. Meno della metà, 1.468, seguirebbero la cessione degli asset del gruppo (a iniziare dalla Banca Inter mobiliare – Bim di Torino). Oscilla tra 1.800 e 2.200 il numero degli altri dipendenti, tutti coloro che hanno i requisiti per essere collocati in prepensionamento.