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RE- 07-06-2017- In una lettera siglata “familiari

e amici della Rsa Cuore Immacolato di Maria” di Re, indirizzata agli organi di stampa si comunica che sono state raccolte in una settimana un centinaio di firme, e che se servirà potranno diventare molte di più. L’obiettivo non è quello di aprire una polemica, ma di avviare una serena riflessione per il bene degli anziani e della popolazione della Valle Vigezzo e del fondovalle: “La Rsa, la Casa di Riposo dei Vigezzini c'è già, si trova a Re- si spiega nel comunicato- la Rsa funziona molto bene, accoglie da 6 anni gli anziani della valle e le loro famiglie, è un punto vitale di socializzazione dove accedono persone di ogni età.

La nostra Rsa si chiama “Cuore Immacolato di Maria” ed è gestita dai “Silenziosi Operai della Croce”, che offrono una garanzia di qualità e di adeguatezza delle prestazioni socio-sanitarie per i nostri anziani non autosufficienti. Siamo molto grati ai “Silenziosi Operai della Croce”, associazione religiosa senza fini di lucro e con l'obiettivo di garantire l'umanizzazione delle cure in ambito sanitario, psicologico, sociale e spirituale.

Abbiamo quella gratitudine per i “Silenziosi” che è fatta di presente ma anche di memoria, funzione che forse a qualcuno in Valle fa difetto.

Quando la Regione e l'Asl decretarono la chiusura della “Casa di Riposo di Craveggia” che non aveva i requisiti abitativi, igienici e strutturali per ospitare anziani non autosufficienti, gli Amministratori della valle chiesero soccorso e disponibilità ai “Silenziosi Operai della Croce” affinché realizzassero nella loro struttura dei posti Rsa per anziani non autosufficienti.

Senza di loro dal 2011 i nostri anziani sarebbero stati allontanati dalla Valle e dispersi tra Baceno, Villadossola, Premosello, Miazzina, Orta, ecc.

I “Silenziosi” si sono messi a disposizione dei Comuni Vigezzini e, in un piano della loro grande casa, hanno effettuato una completa ristrutturazione, investendo oltre un milione di Euro, e realizzando una moderna e accogliente RSA, con tutti i requisiti di legge. Inoltre, i “Silenziosi” hanno riassorbito il personale della vecchia Casa di Riposo di Craveggia, garantendo continuità di lavoro agli operatori che altrimenti l'avrebbero perso.

I lavori svolti dai “Silenziosi” sono stati efficaci e tempestivi, realizzati da competenti ditte locali, generando lavoro per la Valle, senza lasciare gru pericolosamente e tristemente esposte ad arrugginire e senza lasciare la precarietà di lavori appena iniziati e mai finiti.

Anche questa è solidità organizzativa e serietà che differenzia i “Silenziosi” da altri.

Nella struttura di Re, i “Silenziosi” hanno saputo realizzare un clima di attentissime cure sanitarie, di eccellenza igienica (ambienti pulitissimi), assistenziale, di interventi fisioterapici, di supporto psicologico e animativo, avvalendosi di proprio personale religioso con elevate competenze professionali, e di personale socio-sanitario attentamente selezionato e formato, coadiuvato da consulenti esterni medici e psico-geriatri con specifica esperienza nel settore anziani. Tra tutti ricordiamo il dott. Alberto Cavanna, grande clinico, direttore sanitario e umanista.

Non quindi solo una bella RSA, non solo personale preparato ma anche la capacità di apertura alla Valle, alle famiglie, ai bambini, alle associazioni che armoniosamente collaborano al benessere deu nostri anziani.

E ciò non è affatto automatico ma è un'eccellenza i cui meriti vanno anzitutto allo stile relazionale e organizzativo impostato da Sorella Roberta, direttrice, psicologa clinica, specializzanda in psicoterapia, con l'avvallo dei Superiori.

Ogni famiglia vigezzina che ha avuto necessità di un posto per un proprio anziano ha trovati pronta e attente risposta da parte dei “Silenziosi” e della Direttrice.

I “Silenziosi”, anziché mirare al profitto ricoverando utenti anziani privati da fuori valle a tariffa quasi piena (quasi 3.000 euro a mese), danno sempre la precedenza, nei posti non convenzionati con Asl, ai Vigezzini, anche dove questi non sono nelle condizioni di pagare la retta piena. I “Silenziosi” svolgono quindi una funzione sociale nei confronti degli abitanti della valle e delle stesse Amministrazioni che, per legge, sarebbero tenute ad integrare le rette per i non abbienti. Il clima della Rsa di Re è quello di un nostro paese, della comunità di valle dove si trovano adulti e bambini di ogni comune.

La Rsa di Re con il progetto “La cura è di casa” sta in questi giorni iniziando a garantire anche servizi a domicilio per anziani “vulnerabili”, con propri infermieri, fisioterapisti, psicologi e O.S.S. a segnare che il legame di comunità con la valle è molto intenso, attivo e partecipato.

Ci domandiamo allora se abbia senso investire ancora denari pubblici per costruire un'altra casa di riposo quando ne abbiamo già una “nostra”, tenendo anche presente che quella nuova verrebbe gestita per cinquant'anni da privati, con un ovvio e lecito fine di lucro, e quindi sarebbe sicuramente meno “nostra” di quella che abbiamo a Re”.