VERBANIA – 08.06.2017 – Due anni per omicidio colposo.
È questa la pena stabilita dal giudice del tribunale Luigi Montefusco nel processo a carico di Jan Keizer, il turista olandese che il 19 agosto 2011 con il suo yacht d’altura si scontrò davanti al porto di Belgirate con il motoscafo sul quale si trovava Marina Spiridonova, 43enne ucraina residente a Sesto Calende. Nell’impatto la donna finì in acqua e morì dissanguata a causa di una profonda ferita nella zona toracico-ascellare.
La decisione, attesa per il 24 maggio – udienza rinviata per lo sciopero degli avvocati – ma arrivata solo oggi, ha accolto le tesi dell’accusa, anche se il pm Maria Portalupi aveva chiesto il minimo della pena: 4 mesi. Keizer, difeso dall’avvocato Giuseppe Russo, ha sempre sostenuto che la dinamica dell’incidente nautico fosse diversa dalla ricostruzione della Procura e che, a finire sotto l’ampia prua del maxiyacht da 16 metri Brandaris portato per l’occasione sul Verbano dal facoltoso imprenditore olandese fosse stato il più piccolo tender di 5 metri in vetroresina di proprietà del castellettese Moreno Morosini, che ne era ai comandi e che, in un primo momento, venne indagato – accuse archiviate – per omicidio colposo. Morosini è anche parte civile in un altro processo per lesioni colpose, imputato il medesimo Keizer, che si sta celebrando dal giudice di pace di Verbania.