DOMODOSSOLA- 21-06-2017- Sinistra italiana Vco aderisce
al sit in di venerdì sera alle ore 20,01 contro Pizzi ed invita il prefetto a respingere le sue richieste: "Rispetto alla richiesta avanzata dal sindaco Pizzi- scrive Massimo di Bari, coordinatore di Sinistra Italiana Vco- circa l'istituzione del "coprifuoco" per i richiedenti asilo presenti nelle strutture domesi e del divieto di recarsi nella città domese da parte di quelli residenti in altri comuni, Sinistra Italiana Vco, nel ritenere queste richieste illegittime, chiede al Prefetto di respingere al mittente la proposta del sindaco domese e di andare avanti nel lavoro di cooperazione con alcuni comuni e soggetti gestori, faticosamente costruito in questi anni.
Raccogliendo l'appello dei 100 giovani domesi, inoltre, si annuncia la nostra adesione al sit in di venerdì 23 giugno ore 20:01 davanti al Municipio di Domodossola. La partecipazione numerosa e interessata alla conferenza sui Corridoi Umanitari, col prof. Paolo Naso, e alla Giornata Internazionale del Rifugiato organizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di persone costrette a fuggire, da guerre, fame e miseria, è per noi la dimostrazione che l’Ossola è da ritenersi una terra aperta, sensibile e accogliente, malgrado come possa essere apparsa negli ultimi tempi. Di fronte ad un tema così drammatico, ci si aspetterebbe una riflessione seria e razionale, senso di empatia e spirito di solidarietà. E invece, oggi, sembra quasi che molte persone stiano perdendo sia la capacità di ragionare seriamente sia il senso di umanità e compassione nei confronti di chi ha bisogno di aiuto. Sulle cause di questo scadimento culturale e antropologico, non vi è dubbio che agiscano anche l’atteggiamento e le dichiarazioni di persone, come il sindaco domese, che non sembrano curarsi del ruolo istituzionale che ricoprono. In questo primo anno di amministrazione, sul tema dei profughi, abbiamo assistito ad azioni, espressioni e prese di posizione, da parte di Pizzi, di così basso livello, che oltre a non aiutare i Domesi a comprendere la realtà, rischiano di fomentare pregiudizi e bassi istinti xenofobi. E ciò senza che vi sia nessuna valida ragione! Novantacinque giovani richiedenti asilo su 18 mila abitanti, la cui presenza è gestita in maniera egregia da parte di una Cooperativa e del Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali; nessun fatto di cronaca in Domodossola, niente di pericoloso che sia riconducibile a questi ragazzi … Insomma, mentre il Mediterraneo continua ad essere un mare di morte per ragazzi, madri, bambini, in cerca di speranza; mentre le Istituzioni internazionali, il nostro Governo e i vari Organismi (a prescindere dal giudizio sulle posizioni adottate) dibattono, si confrontano, alla ricerca di soluzioni, il sindaco di Domo, non solo dichiara di non voler accogliere profughi e migranti, ma alimenta pregiudizi spregevoli nei confronti di persone che hanno lasciato la loro terra per un futuro migliore. Ma l'esperienza molte volte tragica, i soprusi e le leggi speciali subiti da molti dei 27 milioni di italiani emigrati tra l'800 e il 900 proprio non ci insegnano nulla? Noi ci vergogniamo di queste affermazioni, perchè alimentano odio e divisione , quando invece servirebbero unità e solidarietà. Ricorrendo ad azioni ormai ben note (come gli attacchi personali a chi non la pensa come lei sul tema dei migranti); usando insistentemente espressioni brutte e sbagliate (come: clandestini, invasori, turisti in vacanza); e adesso addirittura invocando il coprifuoco alle ore 20.00 e leggi speciali che impongano la permanenza dei ragazzi nel Comune cui sono assegnati, riteniamo che il sindaco Pizzi finisca col fomentare odio e ostilità. Per non parlare poi dell’immagine della quale, in questo modo, la nostra Città si trova ad essere investita: dagli elogi dell’Ufficio di Presidenza della Repubblica di qualche anno fa siamo passati alle trasmissioni scandalistiche, di questi giorni. In tal modo, sta irresponsabilmente distruggendo il lavoro svolto fin qua per promuovere l’immagine di una Città aperta e accogliente. Concludiamo con un invito: vada a conoscere personalmente questi ragazzi, le loro storie, le loro speranze. Siamo certi che, malgrado tutto, non rimarrebbe indifferente e non si comporterebbe così come sta facendo".