BOGNANCO- 22-06-2017- Giuseppe Belandi, dopo le recenti prese
di posizione dei consiglieri bognanchesi e la maggioranza “a rischio” del sindaco Remigio Mancini, torna, in una lettera alla stampa, a chiarire le sue posizioni: “Desidero esprimere il mio punto di vista in merito alle ultime polemiche tra il Sindaco di Bognanco e gli altri consiglieri comunali, soprattutto perché, mio malgrado, vengo nuovamente chiamato in causa dal Sindaco- spiega- già avevo chiarito il mio pensiero durante un’esaustiva intervista su Eco Risveglio e mai più pensavo di dover ritornare sull’argomento. Le mie aspettative sono però state vane e quindi, confidando che sia l’ultima volta, mi vedo costretto a intervenire. Ho detto chiaramente che era da un po’ che pensavo alle dimissioni. Il mio malessere è nato in un pre-consiglio lo scorso mese di gennaio; è lì che mi sono reso conto del caos che regnava e dell’inconcludenza di questa amministrazione ed è proprio da lì che ho iniziato a maturare l’idea delle dimissioni. Poi c’è stata la mozione di sfiducia presentata dalla minoranza e qui tengo a precisare, smentendo categoricamente il Sindaco, che nessuno della minoranza è venuto a convincermi di votare la mozione. Io ho ricevuto a casa mia Miriam Brazzale e Renato Croppi in totale spirito di amicizia e familiarità. Loro stessi si sono comportati in maniera egregia, da persone equilibrate e corrette. C’erano anche altre due persone che potrebbero testimoniare che l’incontro, nonostante comunque si accennò ovviamente alla situazione amministrativa del momento, fu quanto più lontano dalle deliranti affermazioni del Sindaco. Nessuno tentò di convincermi e nessuno mi fece pressioni. Chi afferma il contrario mente sapendo di mentire. Le decisioni da me prese, a cui comunque stavo riflettendo già da tempo, le ho prese in totale indipendenza e autonomia; così come nessuno mi ha fatto pressioni durante l’ultimo Consiglio Comunale come invece va dicendo il Sindaco. A proposito di quell’occasione, su cui ancora si dibatte, tengo a spiegare come veramente andò. Il Consiglio terminò in maniera vergognosa; il sindaco, infastidito da un’affermazione del consigliere Dario Darioli, iniziò a dare in escandescenze, inveendo contro la minoranza, lanciando la penna e abbandonando la Sala consigliare. Non mi sembra un modo equilibrato di condurre un Consiglio. Questo, ancor di più, consolidò in me l’opinione che l’addio agli impegni consiliari era l’unica strada saggia da percorrere. Vero è che dopo il Consiglio, finito in maniera così poco edificante, il capogruppo di minoranza Michele Bonzani invitò alle dimissioni: ma l’invito lo estese a noi tutti componenti di maggioranza e, prima in aula e successivamente fuori, Bonzani non parlò assolutamente con fare minaccioso o intimidatorio: tutt’altro! Questa è la verità, questi sono i fatti. Le parole le posso lasciare ad altri e ognuno può farsi una propria idea in merito ma non accetto e non accetterò mai che, al solo scopo di farsi vittima e di non ammettere i propri fallimenti, si imputi a me la responsabilità per ciò che è accaduto. Così come non tollererò più simili affermazioni infondate e totalmente false. Sto valutando, unitamente al mio legale, gli estremi per la tutela dei miei diritti in ambito civile e penale. Non mi rassegno e non mi rassegnerò mai ad un sistema che deve necessariamente trovare il capro espiratorio e puntarne il dito. Ognuno tragga le proprie valutazioni ma la mia coscienza è pulita. D’altronde sono la sesta persona ad aver abbandonato il gruppo di maggioranza: siamo tutti davvero così stolti oppure ci sono stati e ci sono tutt’ora evidenti problemi strutturali? Infine tengo a precisare che il Sindaco, con una certa insistenza, tentò di farmi cambiare idea dicendomi che vi era possibilità di un di un ricorso. Ciò lo disse a più riprese quando venne in visita a casa mia successivamente alle mie dimissioni presentate davanti all’ufficiale di stato civile. Ora Mancini nega e dice che chi afferma ciò non conosce le leggi. Le conoscerà sicuramente più lui di me ma corrisponde al vero che mi chiese più volte un ripensamento. Io ho scelto di vivere a Bognanco in completa pace e tranquillità; non mi apparteneva il modus operandi di questa amministrazione; ho quindi deciso di ritirarmi e vivere serenamente. Non servo rancori per il prossimo ma non intendo certamente soprassedere quando si dicono falsità sul mio conto. In conclusione spero vivamente che sulla mia scelta non vi sia più da dover intervenire polemizzando inutilmente per riempirsi la bocca. Chi desidera trovare pretesti o chi desidera lavorare alla prossima campagna elettorale utilizzi altre tematiche che certamente non mancano così come sicuramente non mancano gli spunti”.