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tetto chiesa beura

BEURA- 26-06-2017- Un intervento urgente è stato effettuato nelle scorse settimane al tetto della chiesa parrocchiale di San Giorgio a Beura. Era dai primi di dicembre dell’'anno scorso che si erano manifestate infiltrazioni d’'acqua tali da rovinare in poco tempo l’intonaco dell'’abside nord - ovest. Le abbondanti precipitazioni di novembre hanno dato l’'allarme; i primi rilievi hanno evidenziato lo spostamento di alcune piode e il deterioramento di alcune travi, che stavano cominciando a marcire proprio a causa delle infiltrazioni, protrattesi per anni senza effetti visibili. La sistemazione di quest'’angolo di copertura è iniziata circa un mese fa, grazie ad un’'ordinanza del Comune emessa per motivi di sicurezza; l'’angolo di nord - ovest dell'’edificio guarda infatti sull'’uscita secondaria del cimitero e alcune delle piode spostatesi sporgevano direttamente su un'’area di passaggio della gente. Il tetto della chiesa, però ha bisogno di altri interventi; quello effettuato ora è solo il più urgente. “Saranno interventi da svolgere con un iter molto più lungo e una raccolta di fondi più ingente - spiega don Paolo Cavagna, Parroco di Beura, Cuzzego e Cosasca - Occorre una delibera della Soprintendenza ai Beni Artistici del Piemonte; stiamo esaminando la creazione di un progetto unitario da realizzarsi a lotti successivi perché la Parrocchia non può sobbarcarsi tutti i costi. Necessitano di riparazioni il colmo del tetto della chiesa, che presenta alcune aperture e il tetto della sacrestia: non sono lavori urgenti come quello appena finito, ma se non ci si muove per tempo si potrebbero manifestare rischi di crollo. Il progetto andrà presentato alla Soprintendenza e dovrà essere sottoscritto dalla Curia; solo per questo iter occorreranno dei mesi. A fine estate ci ritroveremo con un Consiglio parrocchiale allargato per valutare bene la situazione"”. L'’intervento appena finito è costato circa 20 mila Euro; sui costi degli altri lavori don Paolo non si sbilancia: "“Dipendono dal tipo di interventi che si deciderà di svolgere"” dice.

Mauro Zuccari