VERBANIA – 27.06.2017 – Duemila euro di ammenda
per il pesce avariato venduto al supermercato. È questa la condanna pronunciata oggi dal giudice Luigi Montefusco del tribunale di Verbania nei confronti di Massimo Gioiosa, nel 2012 responsabile del settore pescheria del supermercato Nova Coop di Omegna. Il 19 settembre di quell’anno una cliente acquistò del pesce spada in tranci che, quando rincasò, scoprì essere avariato. Al suo interno, infatti, conteneva vermicelli. La donna si presentò all’Asl e gli ispettori sanitari effettuarono un controllo nel punto vendita, trovando 2,5 chilogrammi di pesce spada, resto di una partita più grande, nelle medesime condizioni. I vermi all’interno della carne erano Trypanorhyncha, quelli che gli inglesi chiamano “spaghetti worms”, cioè “vermi spaghetto” lunghi e bianchi, tipici parassiti del pesce e di quella specie ittica in particolare.
Dall’Asl partì una denuncia per la violazione della legge sulla conservazione e vendita delle sostanze alimentari. L’inchiesta si concluse con il rinvio a giudizio di Ernesto Dalle Rive, il presidente di Nova Coop, che fu prosciolto perché, pur essendo il legale rappresentante dell’azienda, non aveva responsabilità, né controllo di un singolo reparto, tantomeno di quello omegnese. Contestualmente il fascicolo fu rimesso alla Procura che, in un supplemento di indagini, individuò nel responsabile l’omegnese Gioiosa. Difeso dall’avvocato Carla Zucco del foro di Novara, oggi è stato processato. La difesa ha sostenuto che la responsabilità fosse di un’altra persona, ma il giudice ha deciso diversamente e, accogliendo le richieste del pm Anna Maria Rossi, l’ha condannato a 2.000 euro di ammenda e all’obbligo, a sentenza definitiva, di pubblicare la stessa sulle pagine locali del quotidiano La Stampa.