VERBANIA – 28.06.2017 – Venti minuti in coda
al McDrive di Pallanza l’avevano innervosito, soprattutto perché vedeva l’operatore uscire dalla postazione e consegnare le ordinazioni a altri clienti in coda che riteneva fossero arrivati dopo di lui. È nata così, con una banale lite per la precedenza al fast food, la disavventura che ha portato il verbanese Arturo Fantoli in tribunale con l’accusa di rifiuto a fornire le proprie generalità e oltraggio. La sera del 31 gennaio 2015 l’uomo, allora frontaliere impiegato nel settore edile, era rientrato un poco in ritardo dalla Confederazione e, dopo aver prelevato a casa la compagna e il bimbo piccolo, s’era recato al McDonanld’s per acquistare la cena. Di fronte al presunto torto subito aveva apostrofato l’impiegato del fast food, che era rientrato nella sua postazione chiamando la polizia. All’arrivo della pattuglia Fantoli si trovava, in sosta, con il veicolo accostato in viale delle Rimembranze, poco oltre l’uscita del McDrive. Alla vista degli agenti andò loro incontro e, alla richiesta di esibire i documenti, disse che se li era dimenticati al lavoro, in Svizzera. In pochi istanti nacque un violento diverbio, che la compagna – scesa dall’auto – provò a calmare e che finì con una doppia denuncia per il rifiuto a fornire la propria identità e per oltraggio. “Vi mantengo con le mie tasse”, “non sono né un negro, né un albanese, non devo darvi un cazzo sbirri di merda” le frasi incriminate. Oggi al processo celebrato di fronte al giudice Zappatini, uno dei due operanti intervenuti ha confermato la versione. La compagna dell’imputato ha ridimensionato l’episodio, pur ammettendo che Fantoli avesse risposto con toni decisamente alterati e sopra le righe. L’imputato, che ha anche contestato la data dell’episodio, ha ribadito di aver dato il proprio nome e cognome nonostante non avesse con sé i documenti. Il pm Chiara Radica ha chiesto, per il solo oltraggio, una condanna a due mesi. Il giudice l’ha assolto dall’accusa di aver omesso di fornire le proprie generalità e ha derubricato l’oltraggio in ingiurie, reato depenalizzato. Per questo motivo è stato infine assolto.