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caprugnino profughi tre

BROVELLO C. – Non più di 6, cioè il “tetto” massimo

stabilito dall’accordo con il ministero. È sui numeri e sul rispetto dei patti che la minoranza consiliare di Brovello Carpugnino chiede al neosindaco Giuseppe Bono e alla prefettura una presa di posizione sull’arrivo di nuovi profughi nel centro del Verbano. È l’onda lunga del “caso” nato due settimane e mezzo fa, alla vigilia del voto, quando inattesi e in un edificio inagibile, una dozzina di richiedenti asilo furono alloggiati nella frazione Carpugnino. Il pernottamento allora durò una sola notte, anche perché lo stabile scelto – in ristrutturazione da anni, ora affittato dal proprietario a una cooperativa – non aveva i requisiti di abitabilità rilevati anche dalla polizia locale. Finita la campagna elettorale e eletto il sindaco, il “caso” è tornato d’attualità, anche perché pare confermato che il nuovo centro di accoglienza aprirà a breve. Su questo tema Davide Inzaghi, capogruppo della minoranza, ieri ha tenuto un’assemblea pubblica con i residenti per raccogliere opinioni e idee alla quale è stato invitato anche il sindaco Bono. Ne è uscita una posizione aderente agli accordi, cioè la richiesta di limitare a 4 (perché 2 persone sono già ospiti in paese) i nuovi arrivi. “Il numero di rifugiati ospitati potrebbe arrivare fino a 10 – afferma Inzaghi – una cifra, secondo questo gruppo di cittadini, non compatibile con le possibilità e le strutture del piccolo Comune”. I motivi, oltre che nelle norme ministeriali, risiedono – sostengono i residenti e la minoranza – anche nel buon senso, perché a Brovello non vi sono mezzi di trasporto efficienti nel territorio né servizi (supermercati, farmacie... ) per una “permanenza accogliente”. “Vi è un solo medico di base, che riceve i cittadini un solo pomeriggio a settimana e non vi è personale formato a gestire le pratiche di accoglienza, come mediatori culturali e insegnanti di italiano”, affermano.
Inzaghi oggi ha spedito una pec al sindaco chiedendo di appoggiare la richiesta. Mentre alcuni residenti hanno già avviato una raccolta firme in tal senso, se dal primo cittadino non dovesse giungere collaborazione, è già stato annunciato che la richiesta andrà in prefettura in autonomia.