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ex rimessa aspan bonifica
VERBANIA – 23.06.2015 – Nessuna azione di responsabilità

nei confronti dell’ex cda di ConSerVco. L’ha deciso l’assemblea degli azionisti (i sindaci e il Coub) della municipalizzata dei rifiuti, convocata nella prima serata di ieri a Villadossola. Tra i punti all’ordine del giorno il più atteso era proprio quello che doveva approfondire la vicenda legata all’ex rimessa Aspan di Intra, alla sua cessione a un privato, alla causa civile sulla bonifica da idrocarburi nel terreno e alla sfavorevole sentenza di primo grado che ha portato al pignoramento di 670.000 euro sui conti correnti di ConSer.

Che la vicenda fosse delicata è testimoniato dalla scelta di parlarne a porte chiuse. Sul tavolo la richiesta di chiamare in causa il cda che nel 2011 decise di non accettare la proposta di accordo con l’immobiliare a cifre inferiori di quelle poi riconosciute lo scorso marzo dal giudice. Il presidente di allora, Carlo Ghisolfi (area Pdl), votò per il sì ma fu messo in minoranza dagli altri due membri del consiglio: Maria Grazia Medali (Pd) e Marco Campanini (Lega Nord).

All’assemblea l’attuale amministratore unico di ConSer, Biagio Bonfiglio, ha presentato un parere legale che esclude la mala gestione. Parere che ha orientato la votazione verso il no. Ma quando, come ulteriore atto di garanzia per i soci-azionisti-sindaci, è stato proposto l’avvio della procedura che avrebbe bloccato la prescrizione (in sostanza, una comunicazione che nel caso vi saranno novità l’iter potrebbe riprendere) l’assemblea s’è divisa. Al gruppo orientato per il sì s’è opposto quello più numeroso che puntava a procrastinare la discussione ad altra data. L’impasse sembrava potersi risolvere con un rinvio, ma quando il rinvio è stato posto in votazione hanno lasciato la sala un certo numero di sindaci insieme ai quali è saltato il numero legale.

Tornando alla causa, per la quale ConSerVco ha presentato appello convinta di avere ragione, il pignoramento non dovrebbe avere impatto sulla disponibilità finanziaria dell'azienda, che a bilancio aveva già a suo tempo accantonato circa 350.000 euro. Toccherà all'amministratore unico proporre ai soci le soluzioni da adottare per coprire l'intera cifra.