VERBANIA – 02.07.2017 – Tutta colpa di un posto auto
condominiale occupato abusivamente. È nata così, nel primo pomeriggio del 23 gennaio 2015, la zuffa tra un professore di Verbania e un uomo di Milano finiti entrambi in ospedale e con reciproche denunce. Al tribunale di Verbania Antonio Galioto, docente di inglese al “Ferrini”, è a processo per danneggiamento aggravato e lesioni aggravate. Quel giorno si trovava nella sua abitazione di via Toscanini, a Pallanza, quando vide che in un posto auto “giallo” sotto casa, cioè uno stallo condominiale, si trovava posteggiata la Dodge Nitro di Vito Cirincione, un signor di Milano che aveva accompagnato la moglie nell’ufficio di un amministratore di condominio per discutere di un appartamento al Mottarone e che, nell’attesa, s’era fermato sotto il palazzo. Seduto al volante, aveva ricevuto la telefonata di un amico e, per parlare comodamente, aveva reclinato il sedile all’indietro di qualche centimetro. Galioto, sceso in strada, non vedendo nessuno (il mezzo aveva anche i vetri oscurati), con una chiave rigò la fiancata posteriore destra della Dodge, richiamando l’attenzione dell’occupante, che scese dal veicolo. Nei concitati, successivi minuti, ci fu contatto fisico.
Il milanese, parte civile nel processo con l’avvocato Alessandro Corletto, ha raccontato di essere stato aggredito con violenza e colpito in centro al cranio con la chiave (il suo legale ha prodotto le fotografie di una vistosa ferita), limitandosi a difendersi alzando le mani. Il professor, difeso dall’avvocato Roberto Bertolo, sostiene di essere stato colpito al labbro.
Il parapiglia richiamò le attenzioni di un passante e in strada scese anche uno dei figli minorenni del professore. Arrivarono sul posto la polizia e l’ambulanza del 118 che, chiamata per portare Cirincione al Dea poiché sanguinava copiosamente, vide salire anche il rivale, che si fece visitare e refertare. Nell’udienza di fronte al giudice Raffaella Zappatini sono stati ascoltati entrambi (l’imputato ha confermato il danneggiamento ma negato l’aggressione) e un operante di polizia. Il magistrato ha revocato l’ammissione della testimonianza del figlio del professore. Il processo è stato aggiornato al 12 luglio.