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VERBANIA – 10.07.2017 – Un anno e mezzo

con il doppio beneficio della sospensione della pena e della non menzione nel casellario giudiziale. È questa la pena che il giudice Marta Perazzo del tribunale di Verbania ha stabilito per El Medhi El Bitaria, 23enne marocchino residente a Verbania, accusato di lesioni aggravate. In una rissa fuori da un locale di piazza San Rocco, a Intra, la sera del 27 settembre 2015 colpì con un pugno “armato”, cioè reggendo un bicchiere di vetro, un altro avventore, che a causa dei cocci del calice rimase gravemente ferito alla gola. L’episodio accadde dopo l’una di una notte in cui entrambi – così ha raccontato il gestore del locale, che ha prestato i soccorsi al ferito e chiamato ambulanza e carabinieri – avevano alzato il gomito. Entrambi euforici, si sono trovati l’uno di fronte all’altro nelle vicinanze dell’ingresso. L’uomo rimasto ferito, un italiano residente a Arizzano, se la prese con il giovane, anche con insulti. E quando se lo vide di fronte mentre egli era appoggiato con la schiena al muro, gli si avvicinò e gli diede un pugno al volto. La risposta del marocchino fu un fendente diretto verso il viso del rivale reggendo il bicchiere. Nell’impatto il calice andò in frantumi. El Bitaria si ferì alla mano ma chi si fece male fu l’altro, che con la gola squarciata iniziò a sanguinare copiosamente. Trasportato d’urgenza al Dea dell’ospedale “Castelli”, rimase per alcuni giorni in prognosi riservata mentre il giovane marocchino venne arrestato inizialmente con l’accusa di tentato omicidio, poi derubricata a lesioni aggravate.

Il pm Anna Maria Rossi, puntando sulla sproporzionata reazione e sull’intenzione di ferire, ha chiesto una condanna a un anno e sei mesi. Per la difesa l’avvocato Paola Morando ha invocato la legittime difesa e, comunque, chiesto che non fosse applicata l’aggravante dei futili motivi.