ROMA – 14.07.2017 – C’è anche un fronte politico
nella partita delle banche venete. Un fronte che sta a Roma, in parlamento, dove Camera e Senato sono chiamate a ratificare il decreto legge d’urgenza del governo che ha ceduto per un euro a Intesa Sanpaolo la rete e la clientela di Veneto Banca e popolare di Vicenza. Il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, incassato il placet dell’Europa sull’operazione, ha presentato il provvedimento alla Camera, dove le belligeranti dichiarazioni di alcuni gruppi di opposizione – M5S in primis – e le richieste di modifiche piovute soprattutto dal Veneto sono state smorzate con la decisione del governo di porre la fiducia. Il decreto è così passato con 318 voti favorevoli, 178 contrari e 1 astenuto. Dopo questo primo passaggio la “battaglia” si sposta al Senato, dove i numeri della maggioranza parlamentare sono più tirati, non prima che si siano discussi gli ordini del giorno. La scadenza per la conversione (60 giorni dall’approvazione nel Consiglio dei ministri) è il 26 agosto. Sulle banche venete i parlamentari dovranno probabilmente fare gli straordinari e rinunciare a parte delle vacanze.
Nel frattempo, anche per placare le proteste della piazza, che in Veneto sono state e sono anche eclatanti, è stato dato il via libera alla costituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, che indagherà sugli istituti veneti ma ha ampio mandato sul sistema bancario. La legge è stata firmata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sarà composta da 20 parlamentari e altrettanti senatori nominati dai presidenti delle due Camere.