MONTEBELLUNA – 14.07.2017 – Accordo lampo
sugli esuberi in Intesa Sanpaolo. Sono 4.000 in totale, di cui 1.000 subito, i dipendenti del gruppo ampliatosi con l’assorbimento delle attività di Veneto Banca e popolare di Vicenza destinati a lasciare il posto di lavoro. Quei 1.000 provengono proprio dalle due popolari venete, la cui ristrutturazione e integrazione con Intesa Sanpaolo è in fase di studio. Si tratta, secondo i patti, di coloro che da qui ai prossimi 7 anni raggiungeranno i requisiti per la quiescenza e che finiranno nel fondo esuberi sino alla scadenza del loro rapporto di lavoro in tempi stretti, in quattro tranche mensili a iniziare dal 1° ottobre 2017 e sino al 1° gennaio 2018. A settembre, dopo le ferie, verranno messi nero su bianco gli accordi normativi e economici sui prepensionamenti.
Esaurita questa fase toccherà anche al personale di Intesa Sanpaolo per ulteriori 3.000 uscite con requisiti più stringenti, cioè una distanza all’età pensionabile al massimo di cinque anni, entro il 31 dicembre 2022.
È invece a medio termine il piano di riassetto, anche rispetto a sedi e servizi, studiato per reimpiegare il gran numero di dipendenti che in Veneto (ma c’è ancora uno zoccolo duro a Verbania, nella ex direzione generale della fu popolare di Intra) sono in carico ai centri direzionali di Veneto Banca e popolare di Vicenza. L’ipotesi è di delocalizzare alcune strutture.