VERBANIA – 17.07.2017 – Questa volta
a fare brutti scherzi alla Memoria (quella con la “M” maiuscola) è stata la memoria (quella con la “m” minuscola). Nel dare la notizia e esprimere cordoglio per la scomparsa di Carlo Suzzi, il partigiano “Quarantatré”, l’unico superstite dell’eccidio di Fondotoce del 20 giugno 1944, a Palazzo di Città hanno fatto un po’ di confusione. Nella home page del portale municipale, infatti, è comparso un articolo il cui titolo è: “È deceduto Carlo Suzzi l’unico sopravvissuto all’eccidio dei 43 Martiri di Fondotoce”. Al di là della punteggiatura (una virgola in più ci sarebbe stata anche bene), c’è un macroscopico errore storico perché l’eccidio, come è noto, ricordato in commemorazioni, celebrazioni (nel 2005 venne anche l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi), pubblicazioni e nella toponomastica, è dei “42 Martiri”. Il giovane Suzzi, allora diciassettenne, era il quarantatreesimo destinato al piombo tedesco, ma si salvò nonostante le ferite potendo portare a termine una lunga esistenza e consegnando alla memoria il ricordo dei 42 martiri, non 43, che sono un errore, una gaffe.