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VERBANIA – 21.07.2017 – La maggioranza senza numeri

va “sotto” e perde il numero legale. È durata una manciata di minuti, giusto il tempo di un battibecco, la riunione della Commissione urbanistica consiliare convocata l’altra sera. All’ordine del giorno c’era la variante 26, che attende di essere approvata da tempo e che dovrebbe andare in Consiglio comunale prima di agosto. In discussione ci sono le circa 60 osservazioni pervenute, per smaltire le quali – dopo che sindaco e assessore hanno respinto la richiesta della stessa Commissione di spezzare in due la variante, discutendone solo alcune – dovrebbero servire un paio di sedute. La prima doveva essere, appunto, quella dell’altro ieri, che però è andata a vuoto. In apertura erano presenti solo due gruppi: Pd e Sinistra & Ambiente. Il primo è di maggioranza (e “pesa” 16 voti), il secondo di minoranza (1 voto): insieme garantivano il numero legale di 17. Assenti tutti gli altri, e non solo 11 della minoranza, ma anche i 2 fuoriusciti dalla maggioranza (Vladimiro Di Gregorio di Sinistra Unita e Giordano Ferrari ex Pd) e la civica “Con Silvia per Verbania”, che con 2 voti è elemento discriminante perché il centrosinistra raggiunga il numero legale.

In avvio c’è stato subito un vivace scambio verbale tra il democratico Massimiliano Zappa e Renato Brignone di Sinistra & Ambiente che, scocciato per le provocazioni e avendo intravisto le difficoltà altrui, ha abbandonato la sala lasciando la maggioranza col classico cerino in mano perché, senza il numero legale, la seduta è stata sciolta e rimandata.

Fin qui la cronaca di quanto accaduto. Ciò che è seguito è stata e è solo polemica. Già nelle ore successive, sul suo blog Verbania focus on Brignone ha attaccato Zappa, il Pd e la maggioranza rivendicando l’uscita dalla sala come fatto politico. Oggi è arrivata la replica del Pd che, a dispetto dei numeri, ha ribaltato le responsabilità del forfait su Brignone e su tutti gli altri assenti, responsabili a suo dire di non voler discutere i problemi dei cittadini.

Al di là delle opinioni, la realtà è che in tre anni s’è scavato un solco enorme tra gruppi di maggioranza e minoranza, ormai in aperto scontro gli uni con gli altri, e che avendo perso 2 consiglieri dei 20 che possedeva nel 2014, la maggioranza non può permettersi alcuna assenza, altrimenti andrà sempre “sotto” come accaduto l’altra sera.