VERBANIA – 23.07.2017 – “Ogni anno i risparmiatori italiani
vengono ‘alleggeriti’ di 40 miliardi di euro, il doppio di quanto è andato in fumo con i tango-bond e la crisi argentina del 2001”. Inizia così la sua relazione il professor Beppe Scienza, docente di Matematica all’Università di Torino con il “pallino” della finanza, vista però dal lato dei risparmiatori. Editorialista de “il Fatto Quotidiano” e autore di numerosi libri, venerdì sera è stato il principale relatore della serata su banche e risparmio organizzata da Comunità.vb, nella quale ha esposto le sue teorie che, immuni al politically correct, sono molto schiette e controcorrente. “Nessuno se ne accorge, ma tra risparmio gestito, prodotti finanziari, previdenza integrativa, banche, finanziarie e assicurazioni questi 40 miliardi si perdono e finiscono per alimentare il ‘sistema’ della finanza. Ogni singolo risparmiatore vede erosa una piccola parte che, messa insieme, fa una grande somma”, ha esordito il professore che ha messo in guardia il risparmiatore medio. Del resto – chiarisce – la Banca d’Italia è dei banchieri. “In Germania non è così perché la Bundesbank è, appunto, la banca del popolo. Da noi, invece la nostra banca centrale è quella che dal 1990 ha introdotto una norma che toglie la trasparenza ai fondi di investimento. Se voi versate il vostro denaro non sapete come viene impiegato, se non in macrodati forniti con una relazione annuale. Non sapete, per esempio, che in dodici mesi le azioni vengono comprate e rivendute tutte, con costi e provvigioni annessi. Invece uno avrebbe il diritto di conoscere tutte le operazioni effettuate, per poterle verificare”.
Il professore è critico anche verso la previdenza integrativa, che è sfavorevole ai risparmiatori ma avvantaggia sindacati e associazioni datoriali; e alla lotta alla circolazione del contante, che più che favorire il contrasto all’evasione fiscale, pastura sempre il sistema banche-finanziarie. Una frecciata va anche alla stampa, specialmente quella economica, che non è competente, non dice sempre la verità e che è di parte. “Lo stesso Sole 24 Ore – ha detto – è di proprietà di Confindustria e, forse non è un caso, è in perdita per decine di milioni di euro e sull’orlo del fallimento”.
Nella foto, da sinistra: Marco Parachini presidente di Comunità.vb, il professor Giuseppe Scienza e l'avvocato Matteo Moschini.