VERBANIA – 09.08.2017 – Le piogge intense
di ieri (e dei prossimi giorni, per i quali s’annuncia maltempo) sono state un toccasana per frenare la “magra” del Lago Maggiore. Ma non basterà. A quaranta giorni dalla fine dell’estate il bilancio idrico del Verbano è critico, peggiore anche di quello fatto segnare l’anno scorso. Stamane alle ore 9 il lago misurato alla diga della Miorina era altro 29,5 centimetri, 16,1 in più di ieri ma non troppo distante dallo zero idrometrico. Il calo è dovuto alla scarsità nell’afflusso d’acqua (ieri solo 69,4 metri cubi al secondo in entrata) rispetto al deflusso (240,5 in uscita) anche se le piogge tropicali di ieri hanno fatto schizzare l’afflusso a 643,5 metri cubi al secondo. È stato un exploit che permette di tirare un respiro di sollievo.
Solo un mese fa – il 7 luglio – il lago era altro 126,2 centimetri: in 31 giorni era sceso a 13,4. Un dato, questo, che se raffrontato a quello dell’anno scorso, quando la “magra” fu molto marcata, rivela un quadro ancor più fosco. Rispetto al 2016, infatti, il Verbano è più basso di circa mezzo metro e s’avvia verso il minimo storico delle serie rilevate (dal 1942 a oggi), che è di -55,5 centimetri.
C’è da aspettarsi quindi una fine estate di “passione” e di disagi sulle coste. La Navigazione Lago Maggiore da una settimana, proprio a causa del basso livello del lago, ha sospeso l’attracco dell’aliscafo all’Isola Madre e, andando avanti di questo passo, si inizierà a limitare il carico di auto sui traghetti.
Questa situazione riporta d’attualità, se mai ce ne fosse bisogno, il tema del livello del Lago Maggiore, che i comuni rivieraschi – anche a fini turistici, con riscontri ambientali-naturalistici – chiedono tuteli le strutture lacustri (spiagge, moli, attracchi e rive) e la loro funzionalità rispetto alla necessità della pianura Padana di prelevare acqua a fini agricoli e idroelettrici. Se ne parla da anni, le proteste dei sindaci sono state numerose anche in tempi recenti ma sinora il dibattito è andato, per così dire, “in secca”.