LOCARNO – 13.08.2017 – La 70° edizione
del Locarno Festival, che si è tenuta dal 2 al 12 agosto sotto la guida di Carlo Chatrian, non ha smentito la più intima vocazione della rassegna, ovvero la ricerca, l’interpretazione di cinematografie alte, di temi celati e poco rappresentati. Quest’anno, poi, di rilievo e soddisfazione le grandi file di un variegato e paziente pubblico fuori dal nuovo PalaCinema o al GrandRex; ove la retrospettiva dedicata ad un regista di nicchia come Jacques Tourneur ha acceso l’entusiasmo dei cultori della settima arte.
Molti gli ospiti che hanno calcato il palco di Piazza Grande: Todd Haynes, il sempre vitale Jean Marie Straub - entrambi vincitori del Pardo d’Onore, l’incantevole Nastassja Kinski, il casual Mathieu Kassowitz e l’emozionato Adrien Brody.
Nel palmarès un piccolo premio è andato alla cinematografia italiana. Il Variety Piazza Grande Award l’ha guadagnato la pellicola tedesco/italiana, “Drei zinnen” del regista Jan Zabeil. Per il resto, il nulla assoluto a riprova di un’evidente crisi di idee e di protagonisti.
Scritto del Pardo d’Oro attribuito a “Mrs. Fang” di Wang Bing, un film cinese che affronta con consapevole drammaticità il problema dell’Alzheimer, la giuria presieduta da Olivier Assayas ha composto un palmarès molto vario. Il Premio Speciale della Giuria è andato al brasiliano “As boas maniera”, storia di una San Paolo notturna e imprevedibile. Il premio per la Miglior Regia l’ha portato a casa il francese F.J. Ossang col suo grigio/nero “9 doigts”. Luce finalmente grazie a una raggiante ed elettrica Isabelle Huppert, interprete magnifica di “Madem Hyde” di Serge Bozon e vincitrice del Pardo per la Migliore interpretazione femminile, la cui versione maschile è andata a Elliott Crossett Hove, protagonista del gelido “vinterbrodre”.
Da menzionare ancora nella sezione “Cineasti del Presente” il Pardo d’Oro all’intenso film bulgaro “3/4", tutto virato sul rapporto tra un padre e una figlia talentuosa al pianoforte. Altro riconoscimento, il Premio Speciale della Giuria, al lento e datato “Milla” di Valerie Massadian.
Il Prix de Public Piazza Grande se lo è preso il commovente e politicamente corretto “The big sick” di Michael Showalter, giocato sull’amore tra un’americana e un pakistano.
Per quanto riguarda invece l’affluenza in Piazza Grande, vero termometro del consenso che Locarno ottiene anche tra un pubblico più popolare, 7-500 le presenze per il delicato “Chien” di Samuel Benchetrit. Poco apprezzato e fischiato invece “Atomic blonde”, interpretato e prodotto da Charlize Theron, annunciato come tormento made in Usa della prossima stagione.
Claudio Zella Geddo