VERBANIA – 16.08.2017 – Alla morte della mamma
decisero che le ceneri avrebbero riposato nello stesso loculo in cui si trovavano i resti del papà e della nonna paterna. Ma quando, al cimitero di Intra, assistettero all’apertura dell’ossario per il “ricongiungimento” dei genitori, scoprirono che del padre, scomparso nel 1982, non vi era traccia. È iniziata così, nel 2013, la controversia tra due fratelli verbanesi e il comune di Verbania che ora s’è parzialmente risolta con un accordo di risarcimento.
È di 4.500 euro la cifra, omnicomprensiva, che l’ente sborserà secondo quanto concordato in fase di negoziazione assistita con una dei due figli dell’uomo. La donna, assistita dall’avvocato Gabriella Penoni, a fine maggio aveva chiesto un risarcimento di 25.000 euro per i danni “da perdita dei resti del defunto, lesione al diritto a onorarne la memoria nel suo sepolcro e violazione del sepolcro”. Di fronte alla possibilità di soccombere in giudizio, con in più l’aggravio delle spese legali, il Comune ha offerto 4.500 euro che la donna ha accettato, siglando un accordo a nulla più pretendere.
Non è escluso, però, che la vicenda sia chiusa, poiché vi è un altro erede dell’uomo del quale non si trovarono i resti.