VERBANIA – 16.08.2017 – Trent’anni (al massimo)
a 55.461 euro di canone annui. È questo il costo – opere a parte – che la Nautica Bego dovrà sostenere se si prenderà in carico la ricostruzione e la gestione del porto turistico di Pallanza affondato nel 2013. Con la pubblicazione dell’avviso di avvio del procedimento di concessione demaniale è ufficialmente iniziato l’ambizioso piano per la creazione di pontili e approdi per un totale di 274 posti barca.
Il progetto
Marina Resort Verbania, questo il nome della futura struttura, è un ampio complesso che somma cantiere, posti barca e strutture turistiche (bar, ristorante, piscina, albergo…) solo in parte costruite sull’area portuale demaniale e che si stima costerà 13,7 milioni di euro. Il “cuore” è l’attuale attività della Nautica Bego, che si trova negli stabili compresi tra il porto affondato e il comando provinciale dei carabinieri, dalla statale 34 sino al lago.
La concessione
Tecnicamente quella presentata è una concessione demaniale in miglioria. In sostanza la società rileverà in gestione pluriennale tutta l’area del vecchio porto, dal parcheggio di Villa Taranto agli stalli antistanti l’attuale cantiere e – verso il lago – sino al limitare dell’attuale diga foranea. In questo specchio d’acqua ci saranno gli stalli mentre, a terra, verrà costruito il nuovo bar. La gestione sarà “lunga” e prevedrà un canone annuale già quantificato in 55.461 e spiccioli euro l’anno. La durata – che il testo indica generalmente in “trenta anni al massimo” – non è chiara, ma potrà variare di poco. Alla scadenza di questo periodo, moli e bar torneranno del Comune.
I tempi
La concessione al momento non è rilasciata. Con il deposito dell’ultima documentazione (i primi atti sono del 30 dicembre 2015, i più recenti del 7 agosto 2017) scatta il conto alla rovescia per i 30 giorni entro i quali altri soggetti interessati possono presentare offerte. Il tempo è molto stretto se si considera che i documenti da presentare – sempre che ci siano imprenditori interessati – ancorché in forma di progetto preliminare e solo limitatamente all’area portuale, sono studi tecnici: elenco lavori, valutazione sull’interesse pubblico e sul beneficio del privato, finanziatori, garanzie per il ripristino dell’area a concessione scaduta, tempi di inizio e fine lavori, modalità di controllo dell’esecuzione lavori, piano tecnico-finanziario con ammortamenti asseverato da un perito. Dalla data di rilascio della concessione, se andrà a buon fine, si potrà lavorare per ottenere le autorizzazioni e, successivamente, per avviare il cantiere.