CANNOBIO – 17.08.2017 – Anche frontalieri
e operatori turistici protestano. La mancanza di notizie sulla messa in sicurezza della statale 34, denunciata a più riprese dai sindaci dell’alto Verbano, trova un fronte compatto nei rappresentanti di quelle categorie la cui attività non può prescindere dalla fruibilità dell’arteria internazionale. Come i frontalieri, che senza strada sarebbero costretti a costose peripezie tra le valli e l’altra sponda del lago, e che – tramite il loro portavoce Antonio Locatelli – esprimono protesta e rabbia. “Vergogna”, afferma. “Si muore sulle nostre strade e continuamente si rischia la vita ,eppure questa situazione non interessa a nessuno se non ai sindaci e agli utenti più numerosi, i frontalieri, che non sanno più a chi rivolgersi visto che il governo ha ancora una volta tradito. Siamo alla vergogna anche nei confronti della vicina Svizzera, dalla quale arriva il giusto commento della moglie del motociclista deceduto ‘inutilmente’ sulla ss 34”. “Credo sia giunto il momento di alzare la voce tutto il Vco unito, a qualsiasi fede politica di qualsiasi associazione ente si appartenga dobbiamo dire no all'isolamento a cui questo governo ci sta sottoponendo “.
Più morbida nei noti ma non meno chiara la nota degli operatori turistici. Campeggiatori, albergatori e ristoratori, rappresentati insieme ai sindacati dall’Ente bilaterale del turismo, esprimono “grande rammarico” per il mancato finanziamento della messa in sicurezza “nonostante le rassicurazioni ministeriali”. E chiedono tempi e lavori certi. “La stagione turistica ha già rischiato a inizio primavera di venire compromessa per gli eventi franosi. Le molteplici rassicurazioni da parte degli operatori turistici del Vco ai tour operator internazionali sulle garanzie del ministro Delrio avevano di fatto evitato il fioccare di disdette per mete ‘lacuali’ più sicure”, si legge in un comunicato stampa che, per via “dell’ennesima pubblicità negativa per i nostri territori che risultano agli occhi di chi transita non sicuri e difficilmente raggiungibili”, fa temere una crisi del settore.