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VERBANIA – 19.08.2017 – La cifra stimata

inizialmente era di 150 milioni di euro, un maxi-investimento per un maxi-complesso turistico. Marcello Gabana, colui che aveva (ri)sognato la Colonia Motta, s’era innamorato di quella striscia di collina che si eleva dal Verbano verso il Monterosso e nel 2003, assistito dallo studio verbanese ProSerCo dell’ingegner Stefano Pagani, l’aveva pensato come meta del più moderno turismo. 
Tra i Tre Ponti e il Canton Magistris di Fondotoce ci sono 146 metri di dislivello in cui trovano spazio 126.000 metri quadrati di terreno con diversi edifici e persino una forra naturalistica. Il progetto di recupero, ispirato al Getty Center di Santa Monica, in California, prevedeva edifici per 76.000 metri cubi sui 90.000 massimi concessi dal Piano Regolatore. Si erano ipotizzati alloggi medio-piccoli in gestione residence, strutture alberghiere e villini unifamiliari immersi nel verde, grandi aperture e terrazze vista lago per appartamenti in multiproprietà o da affittare. Ma anche zone commerciali, tennis, piscine (aperte e scoperte), centro benessere, bar-ristorante, spazi espositivi. Si ipotizzava persino un sottopasso sulla statale che collegasse alla spiaggia dei Tre Ponti e a un porticciolo da 60 posti barca. Ora è tutto fermo e chissà se e quando se ne potrà riparlare.