DOMODOSSOLA- 01-07-2015- Il caso è scoppiato anche sui media svizzeri, che evidenziano
come nelle regioni ticinesi che accolgono manodopera frontalieraci sia un aumento dei costi di gestione dei conti da parte delle principali banche e, ultimamente, anche di quelle che da sempre erano gli istituti di credito di riferimento per i frontalieri Si arriva a pagare anche 480 euro all'anno, e spesso il costo esorbitante viene imputato, beffardamente, alla fine del segreto bancario ed alle conseguenti procedure burocratiche nella gestione dei conti. In realtà alcune banche svizzere preferiscono non avere questo generi di conti, perchè i frontalieri lasciano pochi soldi in Svizzera e portano il grosso dello stipendio in Italia, dall'altro ci sono istituti che sono interessati a acquisire tra i loro clienti i frontalieri, specie le banche italiane che hanno filiali in Ticino. Una cosa è certa, in campo assicurativo, pensionsitico e legale i frontalieri in questo periodo sono davvero tartassati.