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LUINO – 08.09.2017 – Non gli basta la pensione

di invalidità svizzera, perché chiede anche la differenza tra quanto gli viene riconosciuto oggi e quanto guadagnava quando era sano. Viaggia tra il Lago Maggiore e la Svizzera la storia di un 51enne ex frontaliere di Luino che da anni combatte contro la berilliosi, una grave e invalidante malattia professionale. L’uomo è stato impiegato per tanti anni in una fabbrica ticinese in cui ha maneggiato metalli tra cui il berillio che, inalato, gli ha compromesso i polmoni. La diagnosi di berilliosi risale a qualche anno fa. Il suo caso era grave al punto che è stato necessario un trapianto di polmoni, effettuato lo scorso maggio. L’intervento è riuscito, le sue condizioni fisiche sono migliorate, ma non potrà mai tornare alla piena efficienza. Per questo motivo, poiché la malattia professionale è accertata e certificata, non si accontenta di percepire un assegno di invalidità, ma ha chiesto alla Suva (l’equivalente svizzero dell’Inail) un integrazione che riporti il suo reddito a quello che percepiva quando lavorava.