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VERBANIA – 10.09.2017 – Ha combattuto in tre Olimpiadi
e per tre volte consecutive s’è messo al collo una medaglia, di cui una d’oro. Ha calcato ring e dato pugni per oltre vent’anni e ora, smessi i guantoni, è diventato dirigente sportivo. Basterebbe la sua storia agonistica per qualificare Roberto Cammarelle, campione di boxe degli anni Duemila. Eppure, anche dal vivo, la sua passione e i suoi valori sono più forti anche dei colpi che ha affondato in tanti anni. L’ha dimostrato ieri sera, ospite d’eccezione del primo trofeo memorial “Matteo Del Grosso”, nella conferenza tenutasi al teatro “Maggiore” in cui ha incontrato tifosi e sportivi e s’è raccontato. Alla chiacchierata che gli ha organizzato la Boxe Verbania il poliziotto – “fondamentale è l’apporto dei gruppi sportivi – ha detto – perché in sport come questi difficilmente si vive da professionisti” – milanese di origini lucane ha sottolineato i sacrifici di questa disciplina ma anche i risultati che si possono ottenere, dimostrando in prima persona come ci si possa costruire anche una carriera terminata la parte agonistica.
L’incontro è stato moderato da Matteo Marcovicchio alla presenza, per la società di casa, di Alessandro Pettinà. Al termine l’ex pugile, che poi ha commentato il torneo nella diretta televisiva di Azzurra Tv e s’è fermato per foto e autografi con i tifosi, è stato premiato dal presidente della Boxe Verbania Gennaro Fidei. A fare gli onori di casa c’era anche il sindaco Silvia Marchionini. L’evento è stato patrocinato dal comune di Verbania nell’ambito dei progetti finanziati dal bilancio partecipato.
Il campione olimpico Cammarelle si racconta e esalta i valori della boxe (foto)