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crematorio generico

VERBANIA – 11.09.2017 – Da Verbania a Serravalle Scrivia

passando per Domodossola. Con il forno crematorio di Pallanza ancora chiuso per i lavori di adeguamento anti-inquinamento, i primi disagi raggiungono utenti e residenti. E non solo chi ha scelto per i cari defunti nell’ultimo mese la cremazione, ma anche per chi attende di traslare i resti esumati dal camposanto, cremarli e conservarne le ceneri. A Verbania il Comune ha avviato nel mese di aprile un piano di estumulazioni che ha sinora portato alla necessità di cremare dodici resti, per i quali i parenti premono affinché possano dare una sistemazione definitiva ai propri cari. Per questo, non potendo provvedere di persona a causa della chiusura, il Comune s’è dovuto rivolgere altrove, affidando alla ditta Altair di Villadossola (la stessa che gestisce diversi crematori tra cui quelli di Domodossola e Trecate e che, ironia della sorte, da oltre un anno ha presentato – senza avere risposta – il project financing per rilevare quello verbanese) il compito. L’impresa ossolana si occuperà di tutto. Preleverà i resti a Verbania, li porterà nel suo impianto di Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria, e li porterà indietro nell’apposita urna. Il costo per ogni operazione è di 160 euro più Iva. Per i primi dodici la città di Verbania ha impegnato in totale 2.342,30 euro.