VERBANIA – 28.03.2015 – Verbania cede il tribunale e risparmia. Non sempre e non solo da Roma arrivano brutte notizie per le “periferie dell’impero” martoriate dai tagli statali. Nel pacchetto di riforma del ministero della Giustizia c’è una buona notizia per tutti i comuni che ospitano un tribunale, come appunto Verbania.
Dal mese di settembre – così hanno annunciato ieri il premier Matteo Renzi e il Guardasigilli Andrea Orlando – tutte le spese delle sedi giudiziarie territoriali torneranno in capo al ministero di via Arenula. In termini assoluti l’operazione, che corregge una legge del 1941 molto criticata dall’Anci, vale per le amministrazioni locali un risparmio di circa 300 milioni. In genere Verbania mette a bilancio ogni anno una somma che s’aggira sui 400mila euro e che comprende: luce, gas, acqua, riscaldamento, manutenzioni, pulizia e sorveglianza. Si tratta di soldi che la città paga regolarmente e anticipa per conto dello Stato che, a fine anno, rende indietro qualcosa.
Quanto, lo si stabilisce in maniera “salomonica”. I ministeri della Giustizia e dell’Economia decidono a posteriori lo stanziamento complessivo (cioè quanto possono pagare, che è sempre meno della spesa reale), e lo ripartiscono in percentuale, senza quindi tener conto delle gestioni virtuose e degli sprechi, tra gli altri. In genere torna indietro agli enti locali il 70%.
Quando è un altro paio di maniche se è vero che, in tempi di vacche magrissime, mentre Roma temporeggiava l’allora sindaco di Verbania, Marco Zacchera, minacciò di mettere in mora il ministero se non avesse saldato almeno gli arretrati.
Il passaggio di consegne, che come molte riforme italiane attende i suoi decreti attuativi, dovrebbe avvenire il 1° settembre, non in tempo per alleggerire il bilancio 2015 in via di stesura. Tutti i contratti in corso resteranno validi anche se il ministero si riserva di leggerli alla luce dei costi standard e, eventualmente, di tagliarli. Se, per esempio, si scoprisse che nel tribunale X le lampadine costano il doppio che in Y, il fornitore di Y potrebbe perdere l’appalto.
La riforma del ministero della Giustizia, da non confondere con quella della giustizia – un’altra partita molto più delicata –, ridurrà il numero di dirigenti e di direzioni, portando notevoli risparmi. E rinforzerà gli organici striminziti dei tribunali trasferendo il personale in esubero delle Province alle cancellerie. Al momento sono in trasferimento mille unità, che sono un po’ come acqua fresca dove c’è penuria di personale, ma quando ci saranno le risorse si provvederà.