ARONA – 03.07.2015 – Niente arresti domiciliari, anche se è incinta
e ha sei figli a casa. Il giudice del tribunale di Verbania Raffaella Zappatini ha confermato oggi la detenzione in carcere di Susanna Radulovic, 27 anni, cittadina di etnia rom domiciliata in un campo nomadi di Milano. I carabinieri nel Radiomobile di Arona l’hanno arrestata ieri mattina in flagranza di reato con l’accusa di tentato furto. Attorno alle 11, in corso Liberazione a Arona, la giovane è stata pizzicata dai militari dopo aver scassinato la serratura dell’appartamento di proprietà di un cittadino cinese. L’intervento tempestivo dei militari ha impedito che il furto si consumasse. Nella perquisizione seguita all’arresto nella borsa di Radulovic è stata trovata una chiave inglese che corrisponde all’attrezzo con il quale è stato forzato il tondino della porta dell’appartamento.
Per sviare l’attenzione e i sospetti dalla sua presenza, la ragazza s’accompagnava con una bambina di dieci anni con i quali non ha legami di parentela, che i carabinieri hanno accompagnato in una struttura protetta dalla quale è scappata nel corso della notte, attraverso una finestra senza allarme.
Letti i verbali e le relazioni dei carabinieri il pm Guido Dell’Agnola ha chiesto che venisse confermato l’arresto e che la ragazza rimanesse nel carcere di Vercelli in attesa del processo, anche perché ha una dozzina di pagine di precedenti penali e è ladra di appartamenti seriale nel nord e nel centro Italia.
L’avvocato di Radulovic, Monica Gnesi del foro di Monza, ha invece chiesto i domiciliari perché dal test di gravidanza effettuato in carcere è risultato che la donna aspetta il settimo figlio e la sua è una gravidanza a rischio per via di un incidente di anni fa a seguito del quale rimase parecchi mesi in coma. L’avvocato ha anche manifestato la disponibilità a patteggiare risarcendo i 100 euro del danno della serratura.
Il giudice Zappatini, rilevato che la donna non possiede reddito, patrimonio, “vive dei proventi dei furti”, ha numerosissimi precedenti penali – l’ultima condanna risale a 15 giorni fa – anche per il reato di evasione, pur riconoscendone lo stato di salute e la presenza di sei figli, ha negato i domiciliari. Radulovic comparirà in aula l’8 luglio per il processo. Il suo avvocato ha preannunciato che chiederà di patteggiare.