VERBANIA – 06.07.2015 – “Lei sindaco non ha fatto niente
per salvare il Verbania. Ha fatto venire uno straniero, un invasore”. Attacca frontalmente Michael Immovilli. Il consigliere comunale di minoranza, autore insieme a Stefania Minore di un’interpellanza sui rapporti tra il Verbania calcio e il Comune, stasera in apertura dell’assemblea municipale s’è soffermato sulle ultime vicende del calcio verbanese, prendendo palesemente le difese di Enrico Montani e Francesca Pangallo, proprietari del club biancocerchiato al quale l’Amministrazione ha rescisso con un mese di anticipo la convenzione per la gestione dello stadio e dei campi sportivi di Renco e Possaccio.
Oltre a criticare il sindaco, Immovilli se l’è presa con Giuseppe D’Onofrio – lo straniero invasore –, l’uomo che è in procinto di riportare il calcio di Eccellenza sul Lago Maggiore trasferendo la sede della Virtus Cusio da San Maurizio d’Opaglio a Madonna del Sasso con campo di gioco allo stadio “Carlo Pedroli”.
Critiche anche per la nuova Accademia Verbania calcio, il neonato club del settore giovanile, perché “nel suo logo ha inserito quello della città e non si può” e contro chi “si spaccia per dirigenti del Verbania calcio”, persone che il sindaco ha incontrato.
Nella sua risposta all’interpellanza, Silvia Marchionini aveva ricapitolato le vicende legate ai lavori allo stadio e all’omologazione del campo in erba mista-sintetica che non è ancora stata rilasciata dalla Figc e che potrebbe essere oggetto di contenzioso. Sulle persone incontrate è stata lapidaria: “chi incontro non sono noti criminali ma persone che propongono progetti e iniziative”.
In aula erano presenti i dirigenti dell’Accademia Verbania calcio e anche una delegazione dei tifosi che la scorsa settimana hanno esposto due striscione di fronte a Palazzo di Città critici verso D’Onofrio e il sindaco per l’operazione Virtus Verbania. Il gruppo “Quelli in buzza 1983” ha diffuso un comunicato ribadendo che “la passione e la storia, di cui l’emblema, è la nostra gloriosa maglia, non si inventano e non si regalano come ha fatto la signora sindaco! Cosa potrà mai portare una società che in due anni ha fatto del continuo cambio di sede e colori la sua caratteristica principale?”.
“Quelli in buzza” sottolineano di essere un gruppo “NON allineato né indirizzato da alcun soggetto implicato in queste storie (Montani, Pedretti, D’Onofrio, Sindaco di Verbania!!!!!)”, di essere “totalmente indipendenti, convinti del fatto che solo così potremo esprimerci e tifare per chi lo merita davvero e non per chi ci viene imposto dall’alto”. E non risparmiano critiche – oltre che al Comune e ai suoi mancati controlli – alla “catastrofica e scellerata gestione della presidenza Montani e Pangallo, che qualcuno cerca ancora di salvare… non dimentichiamolo”, suggerendo che la risposta migliore sarebbe stata “cancellare tutto, ripartire da zero, ridare la dignità perduta, ricostruirsi e riconquistare la storia. Il Verbania calcio non può essere il business di qualcuno né merce di scambio per giochi politici”.