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tribunale verbania generico 1
OMEGNA – 07.07.2015 – S’è aperto oggi a Verbania

il processo che vede imputato Remo Piumarta, comandante della polizia municipale di Omegna. È accusato di abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio per una vicenda che risale a oltre un lustro fa e che ha rischiato di non venire mai alla luce. Per due volte, infatti, alla conclusione delle indagini il pm Gianluca Periani aveva chiesto l’archiviazione. Nella seconda occasione il gip Elena Ceriotti ne ha disposto l’imputazione coatta.

Tra il 2008 e il 2009, dopo che il vecchio comandante Angelo Barbaglia se n’era andato, era stata chiamata a sostituirlo Monica Bossi, comandante a Stresa. In quel periodo vi fu un calo di contravvenzioni per circa 60.000 euro. Si sospettò che Piumarta, il più anziano dell’ufficio e il più accreditato per una soluzione interna, avesse ordito un piano con gli altri agenti per mettere in cattiva luce il facente funzione Bossi e ottenere lui l’incarico, circostanza che si verificò. Al termine delle indagini condotte dalla sezione di pg dei carabinieri emerse che, in effetti, vi era stato un calo delle sanzioni ma per il pm non era sufficiente a reggere un’accusa in giudizio. Una dipendente del Comune di Omegna s’oppose all’archiviazione e, dopo un’altra richiesta in quel senso, il gip dispose il rinvio.

Oggi si va in aula con il comandante alla sbarra e con quella dipendente, ora trasferita in un altro ente pubblico, che s’è costituita parte civile assistita dall’avvocato Giuseppe Russo e che dice di essere stata mobbizzata.

La prima udienza s’è giocata sulle eccezioni presentate dalla difesa, condotta dagli avvocati Fausto Moscatelli e Alberto Beer. Eccezioni sulla querela tardiva dell’ex dipendente comunale, sulla prescrizione del reato – già intervenuta per tutti gli altri vigili che erano stati indagati e la cui posizione è stata archiviata – e sull’indeterminatezza del danno. Il collegio giudicante presieduto da Luigi Montefusco le ha respinte tutte riservandosi di valutare la parte civile nel corso del processo, che è stato aggiornato al 20 ottobre. I giudici hanno ammesso i verbali delle persone sentite durante le indagini e hanno disposto che solo alcuni vengano nuovamente sentiti. Saranno ascoltati anche alcuni vigili indagati e prosciolti, che però avranno diritto all’assistenza di un legale in quanto coinvolti in un procedimento penale connesso.

Sul processo, anche se probabilmente non in primo grado, pende la spada di Damocle della prescrizione.

Tra le parti civili non figura il comune di Omegna. Nonostante l’accusa, sostenuta dai sostituti Nicola Mezzina e Periani, abbia informato l’ente di ritenerlo “persona offesa” la giunta non ha valutato di chiedere i danni. Palazzo di Giustizia ha comunque già spedito il fascicolo alla procura della Corte dei conti del Piemonte, che ha aperto un procedimento.