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lada niva
VERBANIA – 13.07.2015 – L’offerta era buona:

80 euro per quel pezzo di ricambio della sua Lada Niva che stava cercando. Così un uomo di Verbania, Eliseo Garone, che l’annuncio l’aveva letto su internet dal sito subito.it, aveva chiamato il numero di cellulare indicato. Gli aveva risposto il signor Natalino, un uomo con accento meridionale, che aveva confermato l’offerta. E che, tramite sms in contatti successivi, gli aveva indicato gli estremi di una carta Postepay per effettuare il pagamento. Il verbanese aveva saldato la cifra pattuita ma il pezzo non gli era mai arrivato. Dopo ripetuti solleciti, tutti “dribblati” con scuse diverse, i contatti s’erano interrotti e Garone aveva sporto denuncia.

Era il marzo del 2012. La Squadra mobile della questura di Verbania impiegò poco per risalire all’intestataria della carta, una ventenne di Bisignano, in provincia di Cosenza, moglie di Natalino D’Alcantera, autore dell’annuncio e presumibilmente titolare dell’e-mail fornita – non certo misteriosa: nome e cognome seguiti dall’@ di un noto provider nazionale – nell’annuncio on line.

Nataliano D’Alcantera è a processo a Verbania per truffa. Il procedimento s’è tenuto oggi con la testimonianza di Garone – che non s’è costituito parte civile – e dell’assistente di polizia Andrea Canova, che ha svolto le indagini e che, in aula, ha spiegato al giudice Marta Perazzo come è risalito all’imputato e che lo stesso nella banca dati della polizia si porta appresso sei pagine di denunce, molte delle quali per reati simili. L’avvocato d’ufficio dell’imputato, Francesco Salsa, ha sottolineato però che l’uomo ha una sola condanna passata in giudicato, e non per un fatto simile. Perciò ne ha chiesto l’assoluzione o l’archiviazione per lieve tenuità del fatto. Il pm Chiara Radica ha chiesto una condanna a 6 mesi e 400 euro di multa. L’udienza è stata aggiornata al 12 ottobre per la sentenza.