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VERBANIA – 15.07.2015 – Tutta colpa della circolare Madia.

Al ricovero Muller di Verbania, ultracentenario ente assistenziale nato per volontà – e con i fondi – del benefattore Vittore Muller a nome del padre Maurizio, si rischia la paralisi amministrativa. Il presidente, due altri membri del consiglio di amministrazione e il direttore sanitario sono infatti in “stand by”, in attesa di sapere se possono restare al loro posto o se ne devono andare. La ragione è la cosiddetta circolare Madia, quella norma attribuibile alla giovane ministro del governo Renzi che stabilisce il divieto per i pensionati di svolgere incarichi professionali o amministrativi retribuiti e, anche se a titolo gratuito, solo per un anno.

Il caso è emerso in queste ore su segnalazione del Movimento 5 Stelle di Verbania, che nel cda è rappresentato dal dottor Concetto Drago, nominato lo scorso anno dal Consiglio comunale. Nella sua veste di consigliere Drago ha posto il problema della circolare Madia per il direttore sanitario, l’ex primario di Chirurgia a Verbania Giovanni Battista Galimberti (pensionato pubblico della sanità), per il presidente Ennio Calegari (pensionato privato) e i consiglieri Bruna Togni (pensionata pubblica) e Ettore Perelli Cippo (pensionato della scuola pubblica). Galimberti ha ricoperto il ruolo di direttore sanitario come attività professionale, pagata, gli altri non hanno mai ricevuto, né ricevono tuttora, alcun indennizzo.

Di fronte al dubbio sollevato da Drago, il Comune di Verbania ha chiesto un parere alla Corte dei Conti. La quale, il 21 maggio, ha stabilito che il “Muller” è un Ipab, cioè un ente pubblico di assistenza, e come tale deve sottostare alla legge Madia. Da quel momento in poi Galimberti ha cessato di ricevere retribuzione e è rimasto al lavoro gratuitamente, mentre gli altri tre sono in mezzo al guado. “L’altro ieri ho portato il problema in Consiglio – spiega Calegari – e abbiamo deciso di scrivere una lettera all’Autorità anticorruzione affinché chiarisca se la nostra posizione è di incompatibilità o meno. Io, personalmente, ho sempre lavorato come volontario e, soprattutto da quando sono in pensione, non ho mai ricoperto altri incarichi retribuiti. Se c’è una norma che “rottama” il volontariato dei pensionati, ci adegueremo”.

Calegari conferma che l’anno della “gratuità” del direttore sanitario è scattato il giorno che è giunto al “Muller” il parere della Corte dei conti. Per il Movimento 5 Stelle, tuttavia, la situazione va chiarita al più presto, come chiede l’interpellanza presentata oggi dal capogruppo Roberto Campana al sindaco Silbia Marchionini. “A oggi vi sono tre nomine non regolari: due a titolo gratuito nel consiglio di amministrazione del ricovero e una il direttore sanitario (che ha percepito uno stipendio solo fino a quando la corte dei conti non ha risposto al quesito del sindaco)”, scrivono i “grillini”, che aggiungono: “che cosa aspetta l’Amministrazione nel voler regolarizzare questa situazione? Vuole assumere decisioni concrete in coerenza con la vigente disciplina legislativa?”.